giovedì 25 gennaio 2018

CENTENARIO PRIMA GUERRA MONDIALE (1915-1918) "La belle époque"

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Relatrice: Silvia Laddomada



L'inizio del 20° secolo fu caratterizzato da un generale ottimismo, da una situazione economica effervescente e da un'apparente stabilità nelle relazioni internazionali.
Un'epoca felice: appunto la belle époque.
E' un'espressione coniata in Francia durante la grande guerra; indicava il periodo compreso tra il 1890 e il 1914.

Da un lato si riferiva al grande progresso di quei decenni, frutto della seconda rivoluzione industriale, dall'altro conteneva un richiamo nostalgico a un periodo di pace, spazzato dagli orrori della 1^ guerra.
L'ottimismo di quel periodo fu interpretato dalla corrente filosofica del Positivismo.
Questo pensiero suggeriva che l'avanzamento delle conoscenze e delle capacità umane avrebbe generato un progresso inarrestabile, un progresso basato su un'incrollabile fiducia nella scienza.
Era un periodo di forti illusioni, sembrava che l'Europa, finalmente in pace, potesse dominare il mondo, quasi avesse una missione civilizzatrice.

Pellizza da Volpedo:"Quarto Stato"
La classe sociale dominante era la borghesia, che imponeva i suoi gusti e i suoi bisogni; il potere economico raggiunto le permetteva di condizionare la politica dei governi e i mercati internazionali. Si registrò un sostanziale miglioramento delle condizioni di vita, reso possibile da una serie di servizi prima sconosciuti: la luce elettrica, le strade asfaltate, la costruzione di ospedali, scuole; grazie all'invenzione del motore a scoppio apparve l'automobile, la motocicletta; la rete ferroviaria si estendeva, le motonavi accelleravano la navigazione.
Il progresso scientifico garantiva la guarigione da alcune malattie incurabili, come il colera, la tubercolosi; procedevano le ricerche sulla radioattività, con i coniugi Curie.

L'introduzione della macchina nelle industrie portava a una diminuzione dei costi di produzione, quindi si registrò una crescita del reddito e dei consumi. Il fenomeno più vistoso di questo periodo è costituto dall'emergere delle masse nella vita civile.



Protagonisti della nuova scena sociale e politica cominciarono a diventare gli operai della grande fabbrica e i ceti medi delle città. Per società di massa intendiamo una società in cui un numero ampio di persone prende parte alla vita economica, politica e culturale del paese. Nei maggiori centri urbani sorgevano i grandi magazzini, in cui si vendevano tutti i prodotti disponibili sul mercato: biciclette, mobili, biancheria, profumi, gioielli.

Le capitali si accesero di luce e di mondanità.
L'illusione del benessere si diffuse attraverso l'eleganza di un nuovo stile, l'art nouveau o liberty, che impregnò la vita quotidiana, dall'arte alla pubblicità, dagli oggetti di arredamento all'abbigliamento.

Un salone della Corte di Vienna

La belle époque é il periodo in cui si sviluppano le attività che appartengono al tempo libero. La borghesia promosse la frequentazione di teatri, cinema, cabaret, locali in cui si allestivano spettacoli di musica e intrattenimento.
Nel 1994, i fratelli Lumiere, infatti, avevano realizzato a Parigi la prima proiezione di 10 minuti di immagini in movimento, nasceva il cinema muto.
Si diffuse l'uso del grammofono per l'ascolto della musica, si diffuse la stampa quotidiana; fu facilitata la trasmissione di notizie grazie a Guglielmo Marconi che nel 1901 inventò il telegrafo e ad Antonio Meucci che nel 1876 ideò il telefono.

Nel tempo libero le masse si dedicavano anche allo sport, come il calcio (le prime forme di professionismo si ebbero in Inghilterra), il ciclismo (ricordiamo il giro di Francia nel 1893 e il giro d'Italia nel 1908, organizzato dalla Gazzetta dello Sport).
Nel 1896 ad Atene ritornavano a svolgersi le Olimpiadi, con Pier de Coubertin.

Anche il turismo divenne un fenomeno di massa, sia nella sua forma di viaggio e conoscenza, sia in quella di riposo e svago.
Periodicamente la gente si concedeva qualche giorno di villeggiatura in località di mare; l'élite si spingeva verso le coste francesi, greche, italiane.
Oppure si muoveva da una capitale all'altra viaggiando sul favoloso Orient Express, inaugurato il 4 ottobre 1883 con un primo viaggio Parigi-Istanbul, in seguito  con deviazioni chieste dalla clientela di lusso (in Italia le fermate erano Milano o Venezia).

Salottino in un vagone dell'Ortient Exspress
Era un treno di superlusso, dotato di ristoranti eccelsi, cabine letto principesche, salette e sale da gioco.
Nei salottini avvenivano incontri galanti segreti, o si tenevano riunioni in cui decidere i destini del mondo.
Col tempo é stato sostituito da treni più veloci, altrettanto lussuosi, ma é rimasto un mito. Dal 2009 di esso non si é più parlato.

I Centri simboli, di questi anni trionfanti, sono Parigi e Vienna.
Soprattutto Parigi, capitale della cultura, dell'arte, degli spettacoli, delle scienze, dello sport, della moda e dei consumi.
Non a caso il simbolo della belle époque é spesso considerata la torre Eiffel, la torre in ferro progetta dall'ing. Alexandre Gustave Eiffel, inaugurata a Parigi per l'esposizione universale del 1889.
La sua sagoma slanciata e protesa verso l'alto era simbolo di progresso inarrestabile.
Parigi era il fulcro delle tendenze artistiche più innovative del continente: i quartieri di Montmartre e Montparnasse, i viali lungo la Senna e i piccoli caffè che sorgevano ovunque, erano i luoghi in cui intellettuali, pittori, letterati di tutta Europa trattavano ogni argomento.
Anche a Vienna capitale della felix Austria (Austria felice) operavano intellettuali e artisti influenti. Qui dominava la corte imperiale di Francesco Giuseppe, con i suoi gran balli nei salotti, dove echeggiavano le note di valzer di Strauss.

A Parigi i simboli erano il chez Maxim's, un locale di lusso, tutto specchi e divani rossi, dove principi, politici, finanzieri, artisti e le loro donne, vestite dai maestri dell'alta moda, attendevano l'alba bevendo champagne.

Henry de Toulose Lautrec: "ballo al Moulin Rouge"
Poi c'era un cafè-chantant, un locale che organizzava gli spettacoli dai quali é nato il musical, il Moulin Rouge, dove una folla maschile schiamazzante assisteva allo sfrenato can-can delle cosiddette "sciantose", cantanti e ballerine acrobatiche. Un locale malfamato, ma ben presto frequentato anche da nobili in cilindro, pronti a farsi trascinare dalla vivacità e volgarità, riservate alle classi popolari
Questo mondo fu immortalato da un grande pittore dell'epoca Henry de Toulose Lautrec.



Da non dimenticare che lo sconto tra il Titanic e un iceberg é figlio della belle époque.

Titanic
 




















Il transatlantico che inaugurava il viaggio da Londra a New York (1912), doveva battere ogni record, quindi il capitano abbandonò ogni prudenza nell'attraversare l'Atlantico, scontrandosi con l'iceberg.
Fu lanciato un SOS, grazie alla radio di Marconi, ma nessuna nave vicina possedeva la ricevente...morirono 1523 persone.


Nonostante tutto, la Storia appariva come un percorso lineare; l'industria facilitava la vita e moltiplicava il benessere; il progresso prometteva all'uomo di costruire un mondo migliore e di risolvere difficoltà e problemi.

Le basi di questa fiducia, però, erano piuttosto fragili.
Quando il progresso mostrò i suoi tratti più complessi, e i conflitti tra gli Stati divennero sempre più aspri, allora apparvero le prime ombre nel luccichìo della belle époque.
Mentre l'Europa sembrava avere dinanzi a sé un avvenire di pace e di benessere, mentre la società di massa muoveva i primi passi, molti intellettuali avvertivano una forte inquietudine: ai loro occhi l'Europa, con la sua millenaria e prestigiosa cultura appariva sull'orlo del disfacimento; parlavano di tramonto, di crepuscolo delle forme di civiltà, intuivano la fine dell'età d'oro delle sicurezze.

Grande magazzino (manifesto pubblicitario parigino)
La borghesia, con i suoi valori, le sue istituzioni, la sua ipocrisia, aveva messo in discussione il ruolo dell'individuo, il ruolo della famiglia e delle sue istituzioni. L'uomo, posto all'improvviso di fronte a tanti cambiamenti, aveva smarrito il senso della propria identità e le solide certezze del passato, senza aver trovato stabili punti di riferimento per il presente.
Era crisi esistenziale: la ragione e la vita erano minacciate da forze incontrollabili, contro cui era inutile lottare.
Molti intellettuali assumevano atteggiamenti trasgressivi, esprimevano in modo provocatorio lo smarrimento dell'individuo. Molti filosofi elaboravano teorie opposte al razionalismo positivistico. emergeva una cultura che esaltava l'azione istintiva, violenta, irrazionale, con gravi ripercussioni sul piano politico.

Queste contraddizioni, queste tensioni prepararono il tragico scenario del conflitto generalizzato, che esplose nel 1914.








 


 




Poesia di Silvia Pent
Orient Express... Un mio sogno...

Un fischio , uno sbuffo , un cigolio ,
una nuvola gonfia, soffice morbida...
Sogni ...sogno....

Un leggero turbinio di sete,  pizzi, merletti,
uno sfarfallìo di piume e velette,
un inebriante profumo di gaiezza e note d'oriente,
un gorgoglìo sommesso di timide risatine contenute ,
un occhieggiare di facezie intuite e sperate ...

Sogni...sogno....
Bianco cielo di città innevate,
ambrate luci di guglie nella sera,
argentei nastri snodati nelle città,
gargoil appollaiati in attesa di risveglio,
pinnacoli svettanti nel rosso del tramonto...

Sogni...sogno....
Dolce cantilenare di brusii segreti,
leggero sussurrare di labbra delicate,
ammiccante palpito di ciglia,
intriganti sguardi mal celati...

Sogni...sogno....d'altri tempi :
del viaggio d'un treno speciale,
del tempo che fu, narrato dai ricordi d'altri,
del mondo passato in cui vorrei essere,
del sogno che tale si manterrà .....
nella carrozza dell'Orient Express.....




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