venerdì 12 gennaio 2018

LA STORIA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA: 1948-2018

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RELATORE:

AVV. FRANCESCO LADDOMADA


La debolezza della Monarchia sabauda cominciò a manifestarsi nel 1943, quando a Cassibile (Siracusa) sbarcarono gli Alleati. Vittorio Emanuele III prese accordi con i membri del Gran Consiglio del fascismo, i quali, il 25 luglio, chiesero le dimissioni di Mussolini. Il Re lo fece arrestare, lo esiliò sul Gran Sasso e affidò l’incarico di formare un nuovo governo al maresciallo Badoglio, determinando la caduta del fascismo.La guerra non era finita. Badoglio negoziò l’armistizio con gli Alleati l’8 settembre 1943. Temendo la reazione tedesca, il Re e Badoglio abbandonarono la capitale e si rifugiarono a Brindisi, sotto la protezione anglo-americana. Il 12 settembre Hitler fece liberare Mussolini da un commando di paracadutisti tedeschi, convincendolo a riprendere la lotta contro gli anglo-americani. L’Italia fu divisa in due: il Centro Nord divenne Repubblica Sociale Italiana, detta anche Repubblica di Salò (sul lago di Garda), sede della capitale, sotto la presidenza di Mussolini. Il Meridione, occupato dagli Anglo-americani, ospitò il Regno del Sud, limitato a 4  province pugliesi, affidato a Vittorio Emanuele III.
Nei mesi successivi ebbero un ruolo determinante i partigiani, volontari armati che attuavano attentati o azioni di guerriglia e sabotaggio contro gli eserciti di occupazione. Nel 1944 le brigate partigiane furono ufficialmente riconosciute da Vittorio Emanuele III e Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano, propose a Badoglio una riconciliazione con tutte le forze antifasciste, formando un governo antifascista, di cui fu vice presidente (svolta di Salerno).
Scoppiò una guerra civile, che vide italiani massacrare altri italiani fino alla resa delle truppe tedesche, il 25 aprile 1945, festeggiato ancora oggi come il giorno della Liberazione. Dopo 20 anni di dittatura, riemersero in Italia i vecchi partiti; tre erano grandi partiti di massa: la Democrazia Cristiana(DC), il Partito Socialista Italiano(PSIUP, poi PSI), il Partito Comunista Italiano(PCI). Intorno a loro c’erano i partiti minori, divisi tra partiti laic ( liberale, repubblicano, ecc.) e partiti di destra, tra cui il Movimento Sociale Italiano(MSI).
Ha vinto la Repubblica
E.De Nicola promulga la Costituzione
I nuovi partiti si proposero di indire un referendum istituzionale e chiamare il popolo a decidere se il Capo di Stato dovesse essere un Re della dinastia Savoia o un Presidente eletto, cioè dovevano scegliere tra Monarchia e Repubblica. Si proposero inoltre di indire le prime libere elezioni, scegliendo i partiti che avrebbero formato l’Assemblea Costituente. Nel tentativo di salvare la Corona, Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio Umberto II (il re di maggio). Il governo provvisorio, presieduto da Alcide De Gasperi (DC) e formato anche da socialisti e comunisti, fissò per il 2 giugno 1946 la data del referendum; per la prima volta votarono le donne. Vinse la Repubblica. Umberto II partì in esilio per il Portogallo, Vittorio Emanuele III per l’Egitto. Nelle elezioni per l’Assemblea Costituente, la DC risultò il primo partito, il PSI il secondo, il PCI il terzo.
Il Ministro Romita annuncia l'esito del Referendum
Questi tre partiti, insieme al partito repubblicano entrarono a far parte del Governo De Gasperi. Il liberale Enrico De Nicola fu provvisoriamente nominato Presidente della Repubblica. L’Assemblea si propose di redigere la nuova Costituzione. I lavori cominciarono il 24 giugno 1946 e si conclusero il 22 dicembre 1947. La Costituzione della Repubblica Italiana entrò in vigore il 1 gennaio 1948.
Avv. F. Laddomada
Questi i fatti storici. La Costituzione italiana, che si ispira allo Statuto Albertino, presenta alcune differenze rispetto ad esso: lo Statuto è breve, la Costituzione è composta da 139 articoli; lo Statuto fu emanato dal Re, la Costituzione è stata approvata da un'Assemblea costituente, composta da rappresentanti del popolo; lo Statuto è flessibile, la Costituzione è rigida, si può modificarla solo attraverso una procedura che assicuri un ampio consenso nel Parlamento e nella Nazione; lo Statuto riconosce come forma di governo la Monarchia, la Costituzione stabilisce come forma di governo la Repubblica. Sorprende – ha sottolineato Laddomada – la rapida esecuzione dei lavori. L’Assemblea aveva l’incarico di elaborare una Costituzione, che avrebbe sostituito non solo lo Statuto Albertino del 1848, ma anche le leggi fascistissime e le leggi razziali di Mussolini. Ma si trattava di uomini, filosofi e giuristi, di luminosa onestà, grande coraggio civile e grande senso dello Stato. Oggi la gente ha perso la fiducia nella politica, le offese correnti tra uomini delle Istituzioni, la scorrettezza dei loro comportamenti ha portato la società dall'antipolitica all'inpolitica, con conseguente degrado del tessuto sociale. Laddomada ha invitato a credere, nonostante tutto, nelle istituzioni politiche e nei valori dello Stato italiano.


A tale proposito è stata letta dal vice direttore dell'Università "Minerva" prof. Pietro Speziale, una testimonianza del rispetto per la bandiera italiana, espressione di libertà, democrazia, giustizia della nostra Italia, pervenuta dall'ex prefetto  dott. Francesco Tagliente. Nella nota inviataci Tagliente ricorda la nascita della bandiera nazionale avvenuta il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia. Nel 1997, in occasione del secondo centenario, il Parlamento, con legge n.671 del 31 dicembre 1996, proclamò il 7 gennaio "Giornata nazionale della bandiera", con invito a esporre la bandiera in tutti gli uffici pubblici e istituzionali, e con preghiera di immediata sostituzione di eventuali bandiere in stato di degrado. Nel dicembre 2017, in occasione dei 70 anni dalla firma della Costituzione, l'ANCRI (Associazione nazionale Cavalieri al merito della Repubblica), ha lanciato il "Progetto decoro della bandiera". Lo stesso Tagliente é da anni impegnato a far mantenere alta l'attenzione sui valori e i simboli della Repubblica.
                                                                     
                                                                                  Silvia Laddomada






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