domenica 28 aprile 2019

I "Canti" di Giacomo Leopardi: L'INFINITO- Lettura attiva

Print Friendly and PDF
Il poeta dell'Infinito di Silvia LADDOMADA

ll 21 marzo si è celebrata la giornata mondiale della poesia. In questa giornata, l'Italia ha scelto come "capitale" Recanati, dando il via alle celebrazioni per i duecento anni dell'"INFINITO" (1819-2019) di Giacomo Leopardi. Il poeta è nato nel 1798 a Recanati, un borgo in provincia di Macerata, che allora faceva parte dello Stato Pontificio. Era il primo di cinque figli di una illustre famiglia della nobiltà marchigiana. Una crisi economica della famiglia, una madre severa condizionano la sua adolescenza: vive un’esistenza appartata, priva di rapporti con i coetanei, priva di esperienze sentimentali. Giacomo si rifugia nella Biblioteca paterna, dove trascorre “sette anni di studio matto e disperatissimo” che gli garantiscono un’enorme cultura (inglese, francese, spagnolo, latino, greco). Nel 1819, ridotto alla quasi completa cecità, impossibilitato allo studio e al pensiero, attanagliato da una disperazione profonda, progetta una clamorosa fuga da Recanati, ma viene scoperto dal padre prima di poterla mettere in atto. Una sofferenza, un tumulto emotivo, ma proprio da questo stato d’animo nasce l’”Infinito”, un canto che rappresenta uno dei vertici assoluti della poesia moderna. Nel 1822 gli viene concesso di uscire da quella “tomba dei vivi” (Recanati) per recarsi a Roma da uno zio materno. Una delusione: Leopardi trova insulsa e mediocre la mondanità dei salotti e disapprova l’austerità dell’ambiente pontificio. Non gli rimane che tornare a Recanati, convinto sempre più che il senso di malessere esistenziale, che lui prova, non dipende dal “natìo borgo selvaggio”, ma è una condizione universale ineliminabile, propria di tutti gli uomini e di ogni tempo. Egli sente crollare tutte le illusioni della prima giovinezza. Fino al 1828 non scrive più testi poetici ma testi filosofici, si impone di riflettere sul significato dell’esistenza. Dopo alcuni soggiorni a Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Leopardi ritorna nuovamente a Recanati. Oppresso dalle sofferenze fisiche (é debole di costituzione, la vista si è ridotta, si è curvato), ma oppresso anche dalle sofferenze morali, per la sua visione della realtà, egli dice di aver trascorso “sedici mesi di notte orribile”. Ma proprio questo è il periodo in cui compone i suoi Canti più belli e più noti. Tra il 1828 e il 1830, Leopardi scrive “A Silvia”, “La quiete dopo la tempesta”, “Il sabato del villaggio”, “Il canto notturno di un pastore errante dell’Asia”. Nel 1830 si trasferisce a Firenze, una città ricca di stimoli culturali. Leopardi è ormai una presenza viva e ben nota nella scena culturale italiana. A Firenze sperimenta l’unica reale passione amorosa della sua vita, si innamora di Fanny Targioni Tozzetti. Ma è un amore non ricambiato, che gli procura una forte delusione. Lo consola l’amicizia di un giovane intellettuale napoletano, Antonio Ranieri. Con lui si trasferisce a Napoli, dove rimane fino alla morte nel 1837 (39 anni). I suoi componimenti poetici sono Canti struggenti del suo animo, sono l’espressione di sensazioni, di stati d’animo dell’io poetico. Leopardi accusa la Natura di aver dato agli uomini la capacità di immaginare, di sognare, di coltivare delle illusioni, di desiderare la felicità, ma… uscito dall’adolescenza, l’uomo scopre di essere stato ingannato: le speranze svaniscono, il piacere assoluto è irraggiungibile. Si presenta a tutti “l’arido vero” e l’uomo comincia ad essere infelice. Quando proverà piacere, felicità? Il piacere è di breve durata, secondo Leopardi. Esso è un effimero sollievo che si prova dopo il superamento di un dolore (la quiete dopo la tempesta-il ritorno del sereno dopo un temporale-nucleo concettuale del testo) o la vana attesa di una felicità futura (il sabato del villaggio-l’attesa del giorno festivo). E’ una piccola tregua tra un dolore da cui si è scampati e un dolore che seguirà, la domenica "tristezza e noia porteran l'ore". Un pessimismo che però non porta alla disperazione; è vero, l’uomo scopre la propria fragilità di fronte alle forze distruttrici della natura, Leopardi però rivolge all’uomo un alto insegnamento morale: accettare il destino di sofferenza, confrontarsi con esso con fermezza, senza sterili vittimismi, sfidare la Natura come i Titani sfidarono l’Olimpo, come Prometeo.

                                                             «Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
                                                             E questa siepe, che da tanta parte
                                                             Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
                                                             Ma sedendo e mirando, interminati
                                                             Spazi di là da quella, e sovrumani
                                                             Silenzi, e profondissima quïete
                                                             Io nel pensier mi fingo, ove per poco
                                                             Il cor non si spaura. E come il vento
                                                             Odo stormir tra queste piante, io quello
                                                             Infinito silenzio a questa voce
                                                             Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
                                                             E le morte stagioni, e la presente
                                                             E viva, e il suon di lei. Così tra questa
                                                             Immensità s'annega il pensier mio:
                                                             E il naufragar m'è dolce in questo mare.»

L'INFINITO

E' una delle poesie più amate della letteratura italiana, studiata a scuola, amata sui banchi di scuola, impressa nella memoria di tutti. Il modo migliore per arrivare al cuore di Leopardi è leggerlo e rileggerlo. Ci sono passi che non si dimenticano mai. Leopardi parla con semplicità di ciò che riguarda tutti noi: il senso dell'esistere, il posto dell'uomo nell'universo, il piacere, il dolore, l'amore, partendo da eventi o immagini del suo paese. Diceva Salvatore Quasimodo " La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede sia personale e interiore, ma che il lettore riconosce come proprio". 

Parafrasi 

Immaginiamo il poeta che saliva spesso sul monte Tabor, un'altura del territorio, per cercare, seduto, dei momenti di pausa e di riflessione. "Ho sempre amato questo colle solitario e questa siepe, che sottrae alla vista gran parte dell'estremo orizzonte. Ma... nonostante ciò (la siepe), stando seduto e guardando in modo assorto, immagino al di là di essa degli spazi sterminati, infiniti e dei silenzi che superano la capacità di percezione umana, e immagino anche una profonda sensazione di pace, fino a sentire il cuore tremante di paura, spaventato. Ma non appena sento il fruscìo del vento che accarezza le piante, io paragono quel silenzio infinito a questa voce, e improvvisamente mi viene in mente l'eternità, tutte le età trascorse, e l'età attuale, viva , con i suoi rumori.. Così il mio pensiero, sommerso in questa immensità, si smarrisce, si annulla, ma mi fa piacere naufragare, sprofondare, in questo mare infinito". L'Infinito è un componimento che celebra la capacità del pensiero di trascendere il reale e i limiti concreti della vita, fino a valicare campi, monti, e a naufragare nello spazio indeterminato e infinito. Come uomini siamo limitati, ma per nostra natura abbiamo anche l'ambizione di tentare di superare i limiti esterni che ci vengono imposti, guardiamo all'immensità. L'Infinito racconta la storia dell'io moderno attraverso un viaggio del pensiero e dell'immaginazione oltre i limiti del reale, quei limiti che gli antichi non oltrepassavano mai (Ulisse dantesco). L'esito del viaggio è un naufragio, che nell'Infinito è "dolce". Dalla posizione ristretta in cui si trova, il poeta sente dentro di sé un sentimento nuovo. La sua mente si agita, è inquieta, è turbata, confusa, "il cor si spaura". Ma questa sconfitta conoscitiva, invece di rattristarlo, lo fa star bene. Il piacere, scaturito dal mancato controllo della realtà, vale più della pretesa di dominarla. Siamo nell'età romantica. l'Illuminismo é superato.

lunedì 15 aprile 2019

UN' ALIMENTAZIONE SANA di Aldo Capozza

Print Friendly and PDF


Dott. Capozza e il dr. Enrico Bruno
Rosa Leone, Aldo Capozza




















“Siamo quello che mangiamo”. Questo il tema dell'incontro culturale, organizzato col CMC (Crispiano Medical Center). Sono intervenuti il dott. Aldo Capozza, la sua assistente Lucia Caricato, il dr. Enrico Bruno informatore scientifico Erbozeta  e la consulente di alimentazione integrativa Rosa Leone. 

                
La parola chiave per eliminare i disturbi alimentare è la prevenzione. Obiettivo dei relatori è stato quindi quello di fornire dei semplici e utili principi di una corretta alimentazione. Mangiare tutto, ma con intelligenza ed equilibrio, perciò...mangiare sano. Una giornata tipo - colazione: si può scegliere tra latte e caffè, niente biscotti o cornetti, solo fette biscottate con miele o marmellata, yogurt, frutta, formaggio fresco, prosciutto cotto. La colazione dovrebbe essere il pasto principale, è necessario fornire carburante all'organismo. Pranzo: concentrare il massimo nel pasto, possibilmente a base di prodotti integrali, pasta, pane, condimenti leggeri, carni bianche, più di carni rosse, pesce azzurro, patate, escludere le fritture, preferire le cotture alla griglia, al forno, al vapore; fare uso degli ortaggi, di verdure cotte o crude; consumate all'inizio del pasto producono un senso di sazietà, rallentano lo svuotamento gastrico e predispongono a un pasto non abbondante; alternare la pasta ai legumi e non rinunciare a bere.
Leone,Capozza,Caricato,Solito,Speziale
L'acqua va bevuta non solo quando si ha sete, bisogna berne due litri al giorno. Usare poco sale, preferire le spezie, per insaporire i cibi. Merenda: utile nel pomeriggio uno spuntino, a base di yogurt, frutta, frullati. Cena: un pasto leggero, a base di formaggio magro, verdura. Se questa è una giornata tipo, i consigli utili, trasmessi dai relatori, devono essere intesi come linea guida per una sana e corretta alimentazione. E' consentito bere te, ma preferibilmente aromatizzato, perché meno eccitante, caffè, ma non più di tre al giorno; dolci e cioccolato, qualche volta preferibilmente cioccolato fondente. Non succhi di frutta, ma frullati di frutta fresca di stagione. Non bibite pronte, perché sono a base di coloranti e conservanti. Non cibi precotti dai supermercati. E qui si è aperta, nel corso della serata, una serie di raccomandazioni. Oltre dieci anni fa in America, di fronte a persone con evidente obesità, le autorità sanitarie proposero l'utilizzo di cibi precotti e confezionati, pronti sul banco dei mercati, per sopperire alla mancanza di informazioni su come stare a tavola. Però se un cibo precotto permette di pranzare velocemente, dato il ritmo frenetico della vita attuale, per quanto possa essere ispirato al principio di una sana alimentazione, sarà sempre prodotto in laboratorio. Bisogna quindi guardare l'etichetta, assicurarsi degli ingredienti, avere una certificazione di qualità. A volte nell'etichetta c'è scritto: “può contenere tracce di..., bisogna vigilare sugli elementi di cui ci sono tracce nei cibi, perché a volte potrebbero causare intolleranze.
Ma perché tale avvertimento? Perché fermare un impianto di produzione, per pulire il rullo dai residui dei prodotti precedenti, ha dei costi e delle perdite per le aziende, che rinunziano alla pulizia degli strumenti ma mettono in guardia il cliente. Occorre ricordare, inoltre, che la carenza di vitamine e di sali minerali altera le funzioni dell'organismo; pertanto si può ricorrere all'uso di integratori, ma in modo corretto e dietro consiglio del medico. Non ricorrere alle diete per perdere peso; si dimagrisce, ma in realtà l'organismo prende le proteine e i grassi dai muscoli e il calcio dalle ossa, col rischio di cadere nei tanto temuti processi di anoressia e bulimia. Molto utile l'attività fisica, ma non nel chiuso di una palestra, “l'uomo è fatto per vivere in natura” quindi è preferibile un giro in bicicletta all'aperto, una buona passeggiata, uno sport come il nuoto. Dopo pranzo, molti desiderano abbandonarsi al relax in poltrona, meglio la passeggiata! Quindi, senza rinunciare al gusto, “si mangia per vivere, ma per vivere bisogna mangiare sano”.
A conclusione è stato offerto ai partecipanti una gustosa merenda: yogurt, insalata, biscotti, barrette, frullati, tutti alimenti genuini, arricchiti con prodotti Vi salus.- Biscotti a base di fruta e verdura, ma gustosi e appetibili, barrette che sostituiscono un pasto completo, ricche di proteine, carboidrati, vitamine, e sali minerali. Cereali korn flex per dare gusto alle insalate e allo yogurt, merito di un nutrizionista americano che ha fornito il pasto agli astronauti e lo ha poi proposto  a livello familiare. Prodotti ipocalorici da inserire nella giornata per sostituire un pasto; prodotti che evitano di ricorrere a diete, che sostituiscono le merendine industriali, prevenendo l'obesità infantile; utili per chi pratica sport; prodotti che offrono una soluzione a problemi gastrici, cutanei, abbassando i livelli di colesterolo, glicemia. Consentono quindi un equilibrio alimentare. "Per vivere ben, bisogna mangiare bene". E gli ospiti hanno gustato


                                                                       Silvia Laddomada

martedì 2 aprile 2019

Patto di amicizia tra l'Università di Fasano e l'Università di Crispiano

Print Friendly and PDF

Evento culturale di alto livello: firma del “patto di amicizia” tra l'Università del Tempo Libero “s. Francesco d'Assisi” di Fasano e l'Università del Tempo Libero e del sapere “Minerva” di Crispiano. Il 26 marzo é giunta a Crispiano una numerosa rappresentanza dell'università di Fasano, guidata dalla presidente Palmina Cannone. Dopo una visita alle grotte rupestri del Vallone, effettuata con la collaborazione della guida turistica Anna De Marco, c'è stata, nella Biblioteca “C: Natale”, la cerimonia della firma del “Patto di amicizia”, offerto dall'Università ospite alla locale Università Minerva, e per rispetto e amicizia, esteso anche all'Amministrazione comunale e alla Pro Loco.
A ricevere la delegazione di Fasano, il sindaco Luca Lopomo, l'assessore alla Cultura Aurora Bagnalasta, il presidente della Pro Loco Luciano Paciulli e noi di Minerva. Un momento particolare, che suggella l'inizio di un'amicizia e di una collaborazione tra le due Università, che si propongono di offrire un contributo alla promozione del territorio, attraverso l'informazione culturale e le occasioni di socializzazione, punto di partenza per una individuale partecipazione attiva alla vita della propria comunità. Un plauso al nostro concittadino Vittorio Pelillo, che collabora con l'Università di fasano e che ha permesso, a noi di Minerva, di conoscere un'altra Università del tempo libero.
Grazie alla sua mediazione, in occasione del Natale, una rappresentanza dell'Università Minerva ha visitato la mostra internazionale dei presepi, organizzata dall'Università brindisina e allestita nella loro sede. E' stata un'ottima opportunità, per noi di Minerva, conoscere la dinamica presidente Palmina Cannone: la guida alla mostra, uno scambio di vedute, l'amore per la cultura ha subito fatto nascere il reciproco desiderio di una fattiva collaborazione tra le due Università pugliesi. Unità di intenti che ha dato vita all'offerta di gemellaggio, oggi sottoscritta.
Sulla pergamena consegnata, questa la dedica: “Il giorno 26 del mese di marzo 2019, la Presidente dell'Università del Tempo Libero                    “s. Francesco d'Assisi di Fasano (BR) Palmina Cannone, la presidente dell'Università del Tempo Libero e del sapere “Minerva” di Crispiano (TA) Silvia Laddomada e il presidente della Pro Loco di Crispiano (TA) Luciano Paciulli, sottoscrivono, alla presenza del sindaco del Comune di Crispiano Luca Lopomo Gemellaggio e Patto d'Amicizia tra le rispettive Associazioni e Istituzioni, al fine di instaurare una proficua collaborazione, che miri alla promozione                 socio-culturale, alla conoscenza storico-antropologica e architettonico-paesaggistica, alla valorizzazione delle tradizioni e della gastronomia, allo sviluppo del turismo del loro territorio, e all'Amicizia reciproca”.
Il Sindaco e l'Assessore hanno assicurato la partecipazione ad eventuali iniziative che favoriscano lo scambio di esperienze culturali e la conoscenza del patrimonio territoriale. Stesso consenso è stato espresso da Paciulli, presidente della Pro Loco, Associazione che a Natale partecipò alla Mostra dei Presepi a Fasano.
La presidente Cannone ha coinvolto simpaticamente i numerosi presenti, ribadendo la loro finalità: l'educazione permanente, l'offerta di un servizio gratuito a favore dell'elevazione socio-culturale della comunità.
Finalità che l'Università Minerva si propone fin dalla sua istituzione, nel 2014.

Interessante , infine, l'intervento di un cittadino di Fasano, il capitano pino Pantaleo, che ha ricordato il nonno materno, Domenico Fanizza, il quale da Fasano si trasferì a Crispiano con la sua famiglia nel 1885; una delle prime famiglie del paese, prima dell'autonomia, quindi. Era un tintore di stoffe, noto in molti Comuni ionici, che contribuì anche alla costruzione della Chiesa Madonna della Neve. Pantaleo mancava da Crispiano dal 1943, allorché venne a mancare la nonna. “Ritornare a Crispiano – ha detto- è stato un pellegrinaggio d'amore”. Un'emozione forte nel rivedere la zona storica di Crispiano, dove si propone di ritornare, per individuare la casa dei nonni.
La cerimonia si è conclusa con un dono, espressione dell'artigianato fasanese.

                                                                          Silvia Laddomada


SU PUBBLINEWS - SITO ASSOCIAZIONE MINERVA CRISPIANO:

LA TELEVISIONE DI LEGNANO, IN LOMBARDIA di Franco PRESICCI