domenica 26 gennaio 2020

Viaggio nell'Arte greca - incontro del 17 dic. 2019

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Relazione del prof, Francesco Mercurio



Continuano gli incontri di Storia dell'arte.
Il prof. Mercurio , attraverso immagini e video, ha tracciato un percorso delle arti figurative della Grecia.
Tra il 12°-11° secolo, nel Peloponneso, giungono tribù di Ioni, Eoli, Dori, che si impongono sulla civiltà micenea, estendendo la loro civiltà nell'Asia minore, nell'Italia meridionale e, con Alessandro Magno, la civiltà greca raggiungerà l'India. Molti sono i reperti architettonici, presenti nella Magna Grecia, dove nacquero le prime colonie greche, nel 7°-6° secolo a.C. I coloni mantennero sempre rapporti economici con la madrepatria, mutandone usi, costumi, civiltà e arte.
Scarse le notizie sulle raffigurazioni pittoriche; più evidente l'influenza dello spirito greco nelle statue, realizzate in marmo bianco o bronzo, dalle forme corporee non statiche, ma attraversate da armonioso movimento.
Agropoli con Partenone
Risalgono al periodo arcaico (8° secolo a.C.) i resti di templi poco slanciati, semplici e massicci nella struttura. Nel territorio di Taranto sorgeva il tempio dorico di Poseidone; sono stati anche trovati frammenti di statue raffiguranti Proserpina (Persefone), divinità mitologica dell'oltretomba. In architettura il simbolo del periodo é l'Acropoli, oggi patrimonio dell'Unesco, posto su un'altura a 156 metri sul livello del mare, sopra la città di Atene. L'acropoli é la parte più alta della polis greca, ossia la parte più importante, più fortificata . Veniva costruita sulla sommità di un'altura e spesso cinta da mura. L'Acropoli di Atene sorgeva su un pianoro largo 140 metri e lungo quasi 280; le mura risalgono ai tempi dei Micenei. All'interno sorgeva il luogo di residenza del re. Col tempo divenne il centro religioso dell'abitato, sede di templi e di luoghi di riunione; qui c'era la piazza principale, l'agorà. Nella parte periferica abitava il popolo.
Le costruzioni, gli edifici templari, le statue furono distrutti durante l'occupazione persiana     del 480 a.C.
Le sculture dell'età arcaica sono immobili e solenni; ci sono resti di vasi decorati con figure geometriche nere su sfondo rosso.
Nel periodo classico (5°-4° secolo a.C.), l'arte greca ha il compito di rapportarsi ai valori religiosi, sociali e politici del tempo. I templi presentano uno slancio verso l'alto e sono riccamente decorati. I vasi hanno figure rosse su sfondo nero, nelle statue si dà risalto alle forme anatomiche dei corpi, sempre più perfette.
A metà del 5° secolo, Pericle, per celebrare la vittoria sui Persiani e il primato politico, economico e culturale di Atene, fece realizzare la ricostruzione dell'Acropoli e la costruzione del Partenone, una delle più alte testimonianze della civiltà occidentale, (all'interno del quale fu eretta una statua colossale, in oro e bronzo, di Atene parthenos-vergine, sotto la supervisione dell'artista Fidia, oggi perduta),
Eretteo con cariatidi
dei Propilei e poi dell'Eretteo e del tempio di Atene Nike. L'Eretteo é uno dei più antichi templi, un luogo magico dei primi culti ateniesi. Questo tempio aveva una particolare loggia, sorretta da colonne scolpite come figure femminili: le Cariatidi. Secondo la tradizione classica, si tratta delle donne di Caria, un'antica città del Peloponneso che durante le guerre persiane si era schierata dalla parte dei Persiani. Così , dopo la vittoria sui Persiani, gli ateniesi fecero schiave le donne, famose per la loro bellezza, e, gli scultori immortalarono le tristi e rassegnate donne deportate, nella loggia dell'Eretteo, a imperitura memoria. (Il corrispondente maschile delle Cariatidi sono i Telamoni, figure virili, tesi nello sforzo titanico, fiero ed eroico, di reggere il peso dell'edificio, chiamati anche Atlante, dal nome del titano Atlante, condannato a sorreggere per l'eternità la volta celeste).
Teatro di Epidauro
Nel periodo ellenistico (3°-2° secolo a.C.), l'arte greca subisce diversi influssi. Gli edifici esaltano la potenza dell'Impero di Alessandro Magno; le decorazioni dei vasi sono più raffinate; le sculture più perfette e realistiche. Un esempio é la Nike di Samotracia (200-180 a.C.) in marmo di Paro, la dea della vittoria. La donna, con busto spostato in avanti, veste un semplice chitone, spinto dal vento. Il vestito aderisce sul corpo, mettendo in risalto il forte panneggio dell'abbigliamento.

In Grecia era molto nota l'arte teatrale, a partire dal V° secolo, periodo a cui risale la maggior parte delle opere teatrali oggi conosciute.
I teatri erano costruiti sul fianco di una collina, per sfruttarne il pendìo naturale, trasformato in gradinata. Alla base c'era un ampio terreno circolare, dove recitavano gli attori e il Coro. Erano bellissime strutture naturali a cielo aperto, con un'acustica ancora ineguagliabile; erano perfettamente funzionali ed esteticamente armoniose. Avevano una capienza di 10.000, 15.000 persone. I più noti teatri greci sono quello antico di Dioniso, quello di Epidauro e quello di Siracusa.

I tre ordini architettonici
Anche il tempio ha una sua particolare struttura. Può essere considerato la più impegnativa realizzazione dell'architettura greca antica. Fra il 10° e 8° secolo erano semplici capanne di argilla e legno, con una stanza centrale che ospitava la statua della divinità a cui il tempio era dedicato. Successivamente vennero costruiti in marmo o in pietra calcarea, di dimensione spesso monumentale. A perimetrare il tempio c'erano le colonne, disposte su una o più file. Si ergevano su un basamento e si concludevano in alto con un capitello, su cui poggiava la trabeazione. Per rendere il tempio più equilibrato ed elegante, gli architetti perfezionarono il canone, una serie di regole relative a forme e proporzioni delle varie parti: l'altezza delle colonne, la loro distanza, la larghezza e la lunghezza totale dovevano essere multipli della colonna.

Molto interessanti, infine, i tre ordini architettonici: dorico, ionico e corinzio.
L'ordine dorico é il più antico, é quello dei templi superstiti nella Magna Grecia e del Partenone. La colonna non ha la base, ma poggia su una piattaforma, formata dai due gradini di accesso al tempio. Il fusto presenta delle scanalature poco profonde, unite a spigolo vivo. Il capitello è formato da "un cuscinetto rigonfio".
Nell'ordine ionico, la colonna non poggia direttamente sul gradino, ma ha una sua base; il fusto é più snello e le scanalature sono separate da listelli. Sulla colonna poggia il capitello, decorato con volute.
Lo stile corinzio ha le stesse caratteristiche dell'ordine ionico, con un capitello decorato con foglie d'acanto.
Silvia Laddomada

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