“Conoscere
la Costituzione italiana”
Il Capo dello Stato, Enrico De Nicola, firma la Costituzione italiana a palazzo Giustiniani, il 27 dicembre 1947. Al suo fianco, da sinistra a destra, Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio, Francesco Cosentino, funzionario, Giuseppe Grassi, guardasigilli, e Umberto Terracini, presidente della Costituente
Questa è una delle tematiche da sviluppare in questo anno
accademico dall'Università Minerva. Il dott. Tommaso Chisena
nell'incontro precedente ha ricostruito il contesto storico in cui
si colloca la nascita della nostra Costituzione.
Il 2 giugno 1946 si tennero le prime votazioni libere, a cui
parteciparono anche le donne, dopo oltre 20 anni di fascismo.
Il referendum decretò la fine della monarchia e l'affermazione della
repubblica.
Il 25 giugno 1946 la prima Assemblea Costituente della storia
italiana cominciò i lavori per la stesura del testo della nuova
Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
Una Costituzione “lunga”, 139 articoli. Non si limita ad
enunciare i principi, ma descrive con precisione l'organizzazione
dello Stato, ne indica i diversi organi e fissa nei dettagli i
principali diritti e doveri dei cittadini.
Nell'incontro odierno il dott. Chisena ha illustrato i “Principi
fondamentali” della Costituzione, 12 articoli. I primi sei
illustrano la struttura della Repubblica e affermano i tre principi
cardine posti a fondamento della Costituzione: democrazia, libertà e
uguaglianza.
“L'Italia è una repubblica democratica – la sovranità
appartiene al popolo.... ”(art. 1).
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell'uomo... e richiede l'adempimento dei doveri...” (art. 2).
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali
davanti alla legge... E' compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli...” (art. 3).
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al
lavoro...” (art. 4).
“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le
autonomie locali...” (art. 5).
“ La Repubblica tutela... le minoranze linguistiche” (art. 6).
Il dott. Chisena ha illustrato questi articoli con ricche e
competenti informazioni storico-politiche.
I padri costituenti, nello stendere il testo hanno svolto il loro
compito in un contesto politico, nazionale ed internazionale, molto
tormentato. Tuttavia la Costituzione è frutto di una approfondita
discussione tra rappresentanti di forze politiche con matrici
culturali e ideologiche diverse:
Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Comunista, Partito
Liberale. Tutte erano unite dalla comune causa antifascista,
dall'esigenza di rinnovare le strutture organizzative dello Stato e
di restituire i diritti civili e politici soppressi dal fascismo.
Gli articoli 7 e 8 riguardano la questione dei rapporti tra lo Stato
e le Confessioni religiose.
“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono indipendenti e sovrani. I
loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi” (art. 7 ).
“Tutte le Confessioni sono libere davanti alla legge. Hanno
diritto di organizzarsi secondo i propri statuti... quando non
contrastano con l'ordinamento giuridico italiano...” (art. 8).
Essi ribadiscono il valore dei Patti
Lateranensi (1929 – Benito Mussolini e il cardinale Pietro
Gasparri); non mettono però sullo stesso piano tutte le religioni.
La Chiesa Cattolica è un ordinamento sovrano, le confessioni
acattoliche vengono riconosciute autonome ma non sovrane.
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura... tutela il
paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione” (art.
9).
“L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del
diritto internazionale... Lo straniero ha diritto d'asilo...(art.
10).
“L'Italia ripudia la guerra...come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali... promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali... che assicurino...”(art. 11).
L'articolo 9 non fa riferimento alla tutela dell'ambiente naturale,
visto che negli anni '50 era importante promuovere lo sviluppo
industriale e l'utilizzazione delle risorse naturali, non la tutela.
Oggi si promuove “lo sviluppo sostenibile”, mediante un uso
sempre più accorto delle risorse naturali.
La Costituzione fu scritta dopo il crollo del Fascismo e il lancio
della bomba atomica. L'Italia era isolata a causa della dittatura,
per questo compì una scelta internazionalista e pacifista, aderì
all'ONU, al PATTO ATLANTICO, alla NATO.
Il “ripudio” della guerra (un rifiuto implicito della politica
militare della dittatura fascista) ha poi consentito all'Italia di
essere uno dei Paesi fondatori della Comunità Europea.
“La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde,
bianco, rosso, a tre bande verticali di uguale dimensione” (art.
12)
La bandiera richiama il tricolore istituito da Napoleone durante la
prima Campagna d'Italia (1796-99), confermato nel Risorgimento e in
epoca fascista (al centro lo stemma della corona reale). La forma
attuale fu approvata dall'Assemblea costituente il 14 marzo 1947.
L'Inno ufficiale dello Stato italiano è l'Inno di Goffredo Mameli,
scritto nel 1847 e adottato, in forma provvisoria, dal Consiglio dei
ministri, presieduto da Alcide De Gasperi, come inno nazionale della
Repubblica il 12 ottobre 1946.
Dopo 70 anni (15 novembre 2017) il Senato ha approvato
definitivamente il Canto degli Italiani, di Mameli, come Inno
ufficiale.
La relazione è stata seguita con interesse e con integrazioni e
commenti, rapportando i Principi con la loro applicazione di oggi.
A conclusione un gustoso e assortito bouffet, per festeggiare
l'onomastico degli Amici Rao e Millarte (San Giuseppe), i compleanni
di Adamo, Silvia e Mariangela e tutti i papà presenti.
Silvia Laddomada
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