mercoledì 22 maggio 2019

LEONARDO da VINCI

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Relazione di Silvia Laddomada




Leonardo da Vinci è il genio fatto persona. Sono passati 500 anni dalla sua morte, eppure il suo ingegno e il suo talento sono ancora degni di ammirazione. La grande lezione che ha lasciato ai posteri è che la conoscenza non ha limiti e che mai ci si deve fermare nel cercarla. Ciò che ci affascina di lui è l'ampiezza della sua mente, l'ingegno multiforme, la molteplicità dei suoi interessi. Spaziò instancabilmente in ogni ambito delle arti e delle scienze, dando sempre prova di eccezionale spirito inventivo e innovativo. Precorse i tempi per le sue capacità e le sue invenzioni. In Arte è straordinaria la capacità di indagare e rappresentare l'animo umano, l'invisibile nel visibile. Un precursore della lettura dell'inconscio freudiana. Prima di parlare di Leonardo, soffermiamoci sul periodo in cui è vissuto.
Tra la seconda metà del 1400 e la prima metà del 1500, in Italia si affermarono l'Umanesimo e il Rinascimento. Un'età d'oro e irripetibile per l'Italia, a livello culturale, artistico e scientifico. Un'età in cui si afferma l'idea che l'uomo è al centro dell'universo. E' una visione laica e “antropocentrica” della realtà, che attribuisce un enorme valore all'uomo, alla sua intelligenza e intraprendenza, alle sue scelte, alle sue esperienze. Si parla di “uomo faber”, di uomo artefice del proprio destino. Una visione che si contrappone a quella “teocentrica” medievale, secondo la quale la realtà è una manifestazione del disegno di Dio, l'uomo è uno strumento nelle mani di Dio. I testi da studiare non erano più quelli ecclesiastici, ma quelli degli autori latini e greci, i classici, le humanae litterae. Si studiavano quegli autori che nelle loro opere avevano dato importanza alla dimensione umana dell'uomo, non spirituale, libri che avevano esaltato la bellezza, l'eleganza, l'equilibrio, la compostezza, l'armonia, la saggezza. Tutte doti perfettamente umane. Fu il secolo delle grandi idee, invenzioni, scoperte. Scienziati, artisti, letterati, filosofi erano ospitati nelle corti dei Signori dell'epoca, corti che erano veri centri culturali di primaria importanza, ambienti raffinati in cui questi valori venivano studiati e vissuti.

Artisti e scrittori seguivano le stesse regole: proporzione tra le parti, armonia spirituale, fuga dagli eccessi. I Signori erano dei grandi mecenati, proteggevano gli artisti e promuovevano opere d'arte splendide, in grado di tradurre il prestigio della loro Signoria. Forse proprio per questa gara di bellezza, l'Italia conquistò, per l'ultima volta nella storia europea, un indiscusso primato culturale e artistico, che ne fece il faro di civiltà per tutto l'Occidente. Se queste erano le luci del secolo, le ombre erano ben più pesanti. Politicamente l'Italia era divisa in Stati regionali sempre in guerra tra loro, per il comune e ambizioso progetto di estendere il proprio dominio su territori regionali sempre più vasti. Gli Sforza di Milano, lo Stato pontificio, i Medici di Firenze , gli Aragonesi del regno di Napoli, i dogi di Venezia erano gli Stati più influenti. Ago della bilancia era Lorenzo dei Medici, che nel 1454 , con la pace di Lodi, riuscì ad assicurare 40 anni di tranquillità in tutta l'Italia. Gli anni più belli del secolo, gli anni in cui si forma il grande Leonardo, che incarna lo spirito dell'età rinascimentale.
Ora parliamo del grande Leonardo. Leonardo è nato il 15 aprile 1452 ad Anchiano, alle pendici del Montalbano, un borgo collegato da un antico sentiero, la Strada Verde, a Vinci, una cittadina collinare nella bassa valle del fiume Arno, vicino alla città di Firenze, nel territorio della Repubblica Fiorentina. E' deceduto nel castello di Cloux, presso Amboise, la regione francese della Loira, ospite del re di Francia, Francesco I, il 2 maggio 1519. Come uomo fu un individualista, un artista controcorrente, eccentrico. Dotato di straordinaria bellezza, curava la sua persona, aveva talento, carisma, era un brillante conversatore, parlava e scriveva (da destra verso sinistra) nel volgare fiorentino, un parlare espressivo, spontaneo, efficace. Era “il divino”. Il suo abbigliamento era sempre originale, mentre gli uomini adulti indossavano vesti lunghe e severe, Leonardo preferiva una tunica corta, a colori vivaci, simile a quella dei giovani. Barba fluente, capelli lunghi, mentre i suoi contemporanei avevano capelli corti e barba rasata. Vediamo quale è stato il suo percorso formativo. Leonardo era il figlio illegittimo di un rispettabile notaio, Piero, e di una contadina, Caterina (allontanata e fatta sposare a un contadino, l'”attaccabrighe”). Visse per alcuni anni con la madre, poi fu allevato nella casa paterna, dove visse un'infanzia felice. Il padre e la matrigna lo tennero lontano dalla gente di classe inferiore, ma era un figlio di seconda classe, non avrebbe avuto eredità, né avrebbe seguito le orme paterne in campo professionale. A un figlio illegittimo erano precluse molte strade, non poteva fare uso del cognome paterno, non aveva diritto ad un'istruzione, non poteva far parte di una Corporazione di Arti e Mestieri .

Era un individuo di poco valore sociale. Leonardo sapeva tutto questo, ma seppe affrontare la vita con coraggio e determinazione, aveva carattere e una grande forza d'animo, non si lasciava abbattere dagli ostacoli. Imparò a leggere e a scrivere da autodidatta. “non era un litterato (non conosceva il latino), ma un omo sanza lettere”, come orgogliosamente si definiva. Quando aveva 14 anni, la famiglia si trasferì a Firenze e così il suo destino si intrecciò con la vita della potente famiglia dei Medici. Il padre lo affidò a un suo amico, Andrea del Verrocchio, rinomato artista fiorentino. Leonardo capì che per farsi strada, doveva contare su questo aiuto e sul suo talento. Il Verrocchio realizzava molte opere d'arte su commissione dei Medici, Leonardo capì che poteva riscattarsi dalle sue origini. In qualità di apprendista nella bottega del Verrocchio, imparava in fretta, metteva a frutto gli insegnamenti, mostrava una perfetta precisione nell'esecuzione dei lavori, si attivava in tutti gli ambiti artistici: dipingeva, scolpiva il marmo, lavorava il bronzo, mostrava competenze tecniche, meccaniche, ingegneristiche, che sbalordivano lo stesso Verrocchio. Era entrato nella Corte dei Medici, dove solo i più importanti artisti potevano accedere; realizzava capolavori per loro, il suo talento emergeva sempre più nello splendore culturale e artistico di Firenze. Il Verrocchio riconosceva che l'alunno aveva superato il maestro. Tanta ammirazione suscitò l'invidia di molti artisti, che arrivarono a infangare il suo nome, denunciandolo per sodomia, coinvolgendo il suo giovane allievo di nome Saltarelli. Fu una denuncia anonima, per un crimine che prevedeva il rogo. Leonardo temette per il suo onore, ma la calunnia architettata non ebbe seguito giudiziario. Ciò indusse Leonardo ad una maggiore prudenza, ma l'omosessualità , in quei tempi, era abbastanza praticata. Intanto la famiglia dei Medici fu travolta dalla Congiura dei Pazzi, una famiglia di nobili banchieri , nemici dei Medici. Nel 1478, nel giorno di Pasqua, all'interno del Duomo, i Pazzi si abbandonarono a una violenza inaudita: Giuliano fu ucciso a coltellate, Lorenzo si salvò , rifugiandosi in sacrestia. Per tanti motivi, Leonardo cominciò a sentirsi insicuro, cominciò a capire che in Italia c'era aria di guerra. E allora si trasformò in inventore, si ingegnò a disegnare macchine da guerra, armi, fortificazioni, che proponeva ai suoi committenti. Disegni che spesso non portava a compimento, perché desideroso di intraprendere progetti sempre nuovi. Sempre più ambizioso, lasciò Firenze e si recò , nel 1482, alla Corte del duca di Milano, Ludovico Sforza (il Moro), presentandosi come ingegnere militare, proponendo disegni di ponti, bombarde, macchine da guerra, carri coperti (il moderno carro armato). Vi rimase quasi 18 anni. Il duca gli commissionò la realizzazione di una statua equestre, alta sette metri, furono messe a disposizione 70 tonnellate di bronzo: doveva essere espressione della potenza del casato degli Sforza. Purtroppo, le guerre con gli altri Stati italiani, l'alleanza del duca col re di Francia Carlo 8°, richiesero l'uso del bronzo per i cannoni; rimase l'esemplare in terracotta che, sfortunatamente, i soldati del nuovo re di Francia Luigi XII, ostile al Moro, ridussero a frammenti nelle loro vandaliche devastazioni della città di Milano. Sconfortato da questi eventi, Leonardo si trasferì a Venezia, poi a Mantova, proponendo sempre schizzi di strumenti di guerra. Sembrava un visionario, invece le sue idee, le sue invenzioni anticipavano i tempi, ma in quel periodo erano impraticabili. Provò a tornare a Firenze. Un profondo legame teneva stretto Leonardo alla città, Firenze era sempre presente nella sua arte, una città con cui ebbe un rapporto sfaccettato, spesso contraddittorio. All'inizio del 1500 la città era però cambiata. L'artista apprezzato era ora Michelangelo, uno scultore, “sempre impolverato”, diceva Leonardo con disprezzo. Fra i due artisti non ci fu mai un rapporto sereno: Leonardo aveva il doppio degli anni di Michelangelo, per lui un artista doveva essere solo pittore. “la pittura-diceva- è la più nobile delle arti”. Ma Michelangelo era anche pittore! Siccome Leonardo non aveva completato il quadro “l'Adorazione dei Magi”, commissionato dal monastero di s. Donato a Scopeto, i Medici dettero a Michelangelo l'incarico di affrescare la Cappella Sistina a Roma. Scontento della situazione, Leonardo si recò alla corte del duca di Romagna, Cesare Borgia, figlio del papa Alessandro VI. Il Valentino, uno dei più ambiziosi e crudeli signori d'Italia. Leonardo si presentò come ingegnere militare ; i suoi disegni di torri di difesa, di moderne fortificazioni, di mappe di accampamenti, erano apprezzati dal duca, che gli affidò anche la ricognizione di tutti i suoi territori in Romagna , come ingegnere. Ritornò a Milano, e vi rimase dal 1506 al 1513. Poi anche a Roma, dove si dedicò a studi scientifici, meccanici, di ottica e di geometria. Apprezzato dal re di Francia Francesco I, Leonardo si trasferì in Francia. Il re lo volle ospitare nel castello di Amboise, trattandolo con stima e ammirazione. Non era più in grado di disegnare, la mano sinistra non riusciva a reggere il pennello, mentre il braccio destro era bloccato. Gli era d'aiuto il giovane allievo Francesco Melzi. In questa nobile dimora, Leonardo si spense, il 2 maggio 1519. Il suo corpo è sepolto nella cappella di Saint-Hubert, adiacente al castello. Leonardo ha lasciato un'eredità di inestimabile valore: 5000 pagine di appunti, mai ordinati in opere organiche. Sono discorsi, consigli, confidenze, si rivolge all'interlocutore dandogli del tu, altri scritti riguardano progetti di architettura, urbanistica, meccanica, idraulica, anatomia, biologia, antropologia, geologia, botanica. Un'importante raccolta di fogli ,1119, è conservata nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, (Il Codice Atlantico). Emerge che Leonardo amava la perfezione, che studiava il mondo intorno a sé in ogni dettaglio. Considerava l'esperienza e la verifica matematica dei risultati l'unica maestra capace di offrire certezze e di permettere la scoperta di nuove cose. “Attraverso gli occhi si comprendono i fenomeni naturali”.
“La vista è il più nobile dei sensi, poiché la pittura si rivolge alla vista, la pittura è la più nobile delle arti”. “La sapienza è figliola della eperienza”. Le sue idee sulla conoscenza anticipavano il metodo sperimentale che nel secolo seguente, 1600, con Galileo, costituirà il fondamento della scienza moderna. Fonti del saper non più la Bibbia o Aristotele, ma l'osservazione e la verifica matematica delle ipotesi. Un autoritratto, invecchiato, di Leonardo l'abbiamo visto sulle 50. 000 lire , in uso dal 1967 al 1975. Quotidianamente sulla moneta da un euro, noi vediamo riprodotto un uomo racchiuso in un quadrato e in un cerchio. Il disegno originale è conservato nella galleria dell'accademia a Venezia. Quel disegno è di Leonardo.“L'uomo di Vitruvio”. Vitruvio è il teorico dell'architettura più celebre di tutti i tempi. Nato nell'80 a.C. fu sovrintendente alle macchine da guerra con Giulio Cesare , architetto e ingegnere sotto Augusto. Leonardo si basa sugli studi condotti da Vitruvio sulle proporzioni tra le varie parti del corpo umano, per il quale è possibile inscrivere un corpo umano in un cerchio e in un quadrato, figure geometricamente perfette, e realizza una rappresentazione grafica di questa teoria. Leonardo fa coincidere il centro del cerchio con l'ombelico e pone l'uomo in due diverse pose: in una l'uomo è in piedi e con le braccia distese, così che altezza e larghezza delle braccia corrispondono ai lati del quadrato, nell'altra posa, l'uomo è supino, con gambe e braccia divaricate, a toccare in quattro punti diversi la circonferenza. Leonardo ha voluto così rappresentare la centralità (il quadrato) e la perfezione (il cerchio) dell'uomo, ritratto nella sua natura corporea: l'uomo, cioè, come misura di tutte le cose, l'uomo al centro dell'universo, che era delle aspirazioni più profonde dell'Umanesimo.

sabato 18 maggio 2019

Artrite o Artrosi...? Informazioni, prevenzione e cura

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Dott. Stefano Rubino
“Artrosi o Artrite”? Questo l’argomento sviluppato dal fisiatra dott. Stefano Rubino, nell’incontro culturale organizzato dall’Università Minerva e dal CMC (Centro Medical Center) di Tiziano Solito; presente anche il dott. Giuseppe Erario. Si è parlato delle malattie reumatiche, molto diffuse, allo scopo di informare e sollecitare cure preventive, finalità proprie degli “incontri col medico”, organizzati mensilmente. L’artrosi è la malattia articolare più frequente, colpisce maschi e femmine adulti ed è purtroppo degenerativa, è dovuta alla riduzione della cartilagine. Sono da considerarsi fattori di rischio: l’età, l’obesità, l’ereditarietà, i microtraumi o le microfatture dovuti a sforzi, a particolari attività professionali o ad attività sportive. Può colpire gli arti superiori (mani, spalla) e inferiori (anca, ginocchio ). C’è un attrito tra le ossa, manca la cartilagine; colui che ne è colpito avverte soprattutto un forte dolore, una rigidità notturna, una limitazione funzionale (difficoltà a muoversi, a sedersi…) Avverte un crepitìo, nota una tumefazione, un gonfiore alla parte interessata, che può portare a una deformazione delle ossa. Per la diagnosi è utile solo una radiografia.
Se è necessaria la terapia, si inizia con una terapia farmacologica, a base di analgesici, poi può essere utile la ginnastica posturale e una terapia fisica e riabilitativa: laser, ultrasuoni, integratori (ma per lungo periodo); infiltrazioni a base di acido ialuronico, almeno una ogni sei mesi. L’acido ialuronico è un componente del liquido sinoviale, che contribuisce a lubrificare l’articolazione, ad attutire l’attrito e a proteggere la cartilagine dalla penetrazione di cellule infiammatorie e di enzimi litici che la degenerano. Dopo l’infiltrazione è necessario camminare, perché il movimento aiuta a far scivolare e diffondere il gel tra le ossa. Nei casi più gravi si ricorre al trattamento chirurgico (protesi).
Su questo tipo di dolore incide anche il clima, infatti i dolori artrosici si fanno sentire spesso al cambio di stagione. Sono utili le cure termali a base di impacchi di fango; è da escludere interventi con acqua fredda o ghiaccio, che potrebbero solo peggiorare lo stato di dolore.
L’artrite è una malattia articolare di natura infiammatoria, che colpisce adulti e bambini con ripercussioni psicologiche e sociali. Può colpire una o più articolazioni (monoartrite o poliartrite). Chi ne è colpito avverte dolori, gonfiori, arrossamenti, rigidità articolare, aumento della temperatura, limitazione funzionale. Se l’artrosi si manifesta quando si esegue un movimento, i dolori dell’artrite si avvertono anche di notte, a riposo. Per la diagnosi è necessaria una valutazione clinica, analisi del sangue, analisi del liquido sinoviale, radiografie, ecografie e risonanza magnetica. Come terapia, sono validi gli analgesici, ma anche i farmaci a base di cortisone che modificano l’andamento della malattia; utile la terapia fisica e riabilitativa: laser, tecar.
Trattamento chirurgico, nei casi più gravi. Rispondendo con competenza alle varie richieste dei presenti, il dott. Rubino ha invitato a ricorrere a una cura preventiva per l’artrosi, a base di acido ialuronico, poiché, ha precisato, l’artrosi non è molto considerata, come se fosse normale per un anziano soffrire questi dolori. Oggi invece la vita si è allungata, pertanto la malattia deve essere considerata, per trovare una soluzione a chi ha una certa età.                                                                             
Silvia Laddomada

martedì 7 maggio 2019

Costituzione italiana: "Diritti e Doveri" -dott. Tommaso Chisena

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Terzo incontro sulla Costituzione italiana. Questa volta il dott. Chisena ha illustrato la parte prima della Costituzione riguardante "i Diritti e i Doveri dei cittadini". Gli articoli 13-28 si occupano dei rapporti civili; gli articoli 29-34 dei rapporti etico-sociali; gli articolo 35-47 dei rapporti economici e gli articoli 48-54 dei rapporti politici. Quindi in questa prima parte vengono definiti i diritti dei cittadini, come pretese da far valere di fronte alla comunità sociale e i doveri che ogni cittadino deve compiere per concorrere al progresso della società, e vengono fissati nello stesso tempo i compiti dello Stato, per promuovere il progresso della comunità in modo da rendere possibile il compimento dei doveri e l'esercizio dei diritti da parte dei cittadini.
Silvia Laddomada - Tommaso Chisena
Diritti individuali sanciti dalla Costituzione sono: "L'inviolabilità della libertà personale" (art.13), "del domicilio" (art.14). "della corrispondenza e delle forme di comunicazione " (art. 15), "di soggiorno e di circolazione" (art. 16). Ci sono poi i Diritti che regolano le libertà collettive: quelle di riunione "sia in ambienti privati che in luoghi aperti al pubblico" (art. 17); quelle di associazione, "tranne le associazioni segrete o quelle che perseguono scopi politici con organizzazioni militari" (art. 18); quelle di libertà religiosa "purché non si tratti di riti contrari al buon costume (art. 19). Importante è l'articolo 21, dedicato a un tema di fondamentale importanza: la libertà di manifestazione del pensiero "con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Libertà che possono essere limitate soltanto con atto motivato dell'autorità giudiziaria. Garanzie complementari dei diritti civili sono: "il diritto alla cittadinanza, al nome e alla capacità giuridica" (art.22); "l'esclusione di qualsiasi prestazione personale o patrimoniale, che non sia imposta dalla legge" (art. 23); il diritto "di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi" (art. 24); il diritto ad essere giudicato "dal giudice naturale precostituito per legge" e di non essere sottoposto " a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge" (art. 25); il divieto di estradizione "per reati politici" (art. 26); il carattere personale della "responsabilità penale" e la presunzione di innocenza dell'imputato "sino alla condanna definitiva" (art. 27); la responsabilità personale dei funzionari e dei dipendenti statali "per atti compiuti in violazione dei diritti del cittadino" (art. 28).
Gli articoli 29-34 costituiscono la più interessante innovazione della nostra Costituzione, rispetto alle Costituzioni ottocentesche. Sul piano etico-sociale l'uomo è considerato in rapporto alla famiglia e alla scuola. Per quanto riguarda la famiglia, sono riconosciuti, con la solennità della garanzia costituzionale: "I diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio" (art. 29); "Il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio" (art. 30); il diritto di avere dallo Stato "aiuti economici ed altre provvidenze.. atte a facilitare la formazione della famiglia... e a proteggere la maternità, l'infanzia e la gioventù" (art. 31). L'articolo 32 è dedicato alla tutela della salute: "La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..." L'aggettivo "fondamentale" fa intendere che l'Assemblea Costituente abbia ritenuto che, qualora i cittadini siano privati di tale diritto, vengano meno anche i presupposti per il godimento di tutti gli altri diritti riconosciuti dalla Carta Costituzionale. Ma oggi,la salute dei cittadini è veramente tutelata??? Gli articoli 33-34 garantiscono il diritto all'istruzione: innanzitutto si afferma il principio della libertà culturale, in quanto " l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento" (art. 33). 

In particolare, vengono riconosciuti il diritto "all'istruzione obbligatoria e gratuita per almeno otto anni..." , il diritto " di raggiungere i gradi più alti degli studi... e il conseguente obbligo dello stato "di rendere effettivo questo diritto... con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze..." (art. 34). Gli articoli 35-38 ( rapporti economici) rafforzano il principio espresso nell'articolo 1, dove si afferma che la repubblica italiana è "fondata sul lavoro". Pertanto, la Repubblica tutela "il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni..." Riconosce il diritto "alla formazione e all'elevazione professionale... il diritto all'emigrazione" (art. 35); riconosce "il diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro prestato.... il diritto alle ferie e al riposo settimanale (36); tutela il lavoro femminile e minorile: " la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e , a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore... la Repubblica tutela in modo particolare il lavoro dei minori..." (art. 37); riconosce il diritto "al mantenimento e all'assistenza sociale... a ogni cittadino inabile e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere..." (art. 38). Negli ultimi anni questi principi sono stati progressivamente erosi dall'evoluzione del mercato del lavoro. 

Sono inoltre garantiti "il diritto di organizzazione sindacale libera" (art. 39) e "il diritto di sciopero" , come mezzo di autotutela delle posizioni conseguite e di conquista di nuove posizioni (art. 40). Gli articoli 41-47 disciplinano il modello economico adottato dalla repubblica, che è quello dell'economia mista: la Costituzione garantisce sia "l'iniziativa economica privata" (art. 41), sia "l'attività economica pubblica" (art. 42), "dispone provvedimenti a favore delle zone agricole" (art.44), "riconosce la funzione sociale della cooperazione" (art. 45), "riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende" (art. 46), "incoraggia e tutela il risparmio, in tutte le sue forme e controlla l'esercizio del credito" (art. 47). Particolare importanza ha l'articolo 43, che rende possibile il passaggio allo Stato delle imprese "che si riferiscono a servizi pubblici essenziali.. ed abbiano carattere di interesse generale...". Un esempio è la nazionalizzazione dell'energia elettrica (1962), il servizio venne trasferito dalle imprese private all'Enel. Gli articolo 48-51 definiscono i diritti-doveri del cittadino, in quanto membro della comunità politica.

"Il diritto di voto", riconosciuto "a tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età" (art.48), dovere civico ma non obbligo giuridico; "il diritto ad associarsi liberamente in partiti" (art. 49); "il diritto di rivolgere petizioni alla Camera, per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità", che interessino larghi strati di cittadini (art.50); "il diritto, per tutti i cittadini, dell'uno o dell'altro sesso, di accedere agli uffici pubblici o alle cariche elettive..." (art. 51). Infine, gli articoli 52-54 sono dedicati agli adempimenti irrinunciabili che lo Stato chiede ai cittadini, in cambio delle garanzie e dei diritti a loro assicurati. I doveri, quindi. "la difesa della patria" (art. 52); il pagamento delle imposte : "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione delle loro capacità contributive" (art. 53); la fedeltà alla Repubblica: " tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi" (art. 54). La ricca relazione del dott. Chisena è stata corredata da riferimenti storici, poiché molti diritti sono stati esplicitati dai padri costituenti in relazione alle severe restrizioni del regime fascista. Spesso disattese le aspettative dei cittadini e spesso inosservati i doveri. Su questi limiti del comportamento del cittadino e dello Stato si è aperto un interessante dibattito.

Silvia Laddomada