giovedì 21 marzo 2019

LA COSTITUZIONE ITALIANA – I Principi fondamentali

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“Conoscere

            la Costituzione italiana”




Il Capo dello Stato, Enrico De Nicola, firma la Costituzione italiana a palazzo Giustiniani, il 27 dicembre 1947. Al suo fianco, da sinistra a destra, Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio, Francesco Cosentino, funzionario, Giuseppe Grassi, guardasigilli, e Umberto Terracini, presidente della Costituente




Questa è una delle tematiche da sviluppare in questo anno accademico dall'Università Minerva. Il dott. Tommaso Chisena nell'incontro precedente ha ricostruito il contesto storico in cui si colloca la nascita della nostra Costituzione.

Il 2 giugno 1946 si tennero le prime votazioni libere, a cui parteciparono anche le donne, dopo oltre 20 anni di fascismo.

Il referendum decretò la fine della monarchia e l'affermazione della repubblica.

Il 25 giugno 1946 la prima Assemblea Costituente della storia italiana cominciò i lavori per la stesura del testo della nuova Costituzione, entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
Una Costituzione “lunga”, 139 articoli. Non si limita ad enunciare i principi, ma descrive con precisione l'organizzazione dello Stato, ne indica i diversi organi e fissa nei dettagli i principali diritti e doveri dei cittadini.

Nell'incontro odierno il dott. Chisena ha illustrato i “Principi fondamentali” della Costituzione, 12 articoli. I primi sei illustrano la struttura della Repubblica e affermano i tre principi cardine posti a fondamento della Costituzione: democrazia, libertà e uguaglianza.
“L'Italia è una repubblica democratica – la sovranità appartiene al popolo.... ”(art. 1).
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo... e richiede l'adempimento dei doveri...” (art. 2).
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge... E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli...” (art. 3).
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro...” (art. 4).
“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali...” (art. 5).
“ La Repubblica tutela... le minoranze linguistiche” (art. 6).


Il dott. Chisena ha illustrato questi articoli con ricche e competenti informazioni storico-politiche.
I padri costituenti, nello stendere il testo hanno svolto il loro compito in un contesto politico, nazionale ed internazionale, molto tormentato. Tuttavia la Costituzione è frutto di una approfondita discussione tra rappresentanti di forze politiche con matrici culturali e ideologiche diverse:
Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Comunista, Partito Liberale. Tutte erano unite dalla comune causa antifascista, dall'esigenza di rinnovare le strutture organizzative dello Stato e di restituire i diritti civili e politici soppressi dal fascismo.

Gli articoli 7 e 8 riguardano la questione dei rapporti tra lo Stato e le Confessioni religiose.
“Lo Stato e la Chiesa cattolica sono indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi” (art. 7 ).
“Tutte le Confessioni sono libere davanti alla legge. Hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti... quando non contrastano con l'ordinamento giuridico italiano...” (art. 8).
Essi ribadiscono il valore dei Patti Lateranensi (1929 – Benito Mussolini e il cardinale Pietro Gasparri); non mettono però sullo stesso piano tutte le religioni. La Chiesa Cattolica è un ordinamento sovrano, le confessioni acattoliche vengono riconosciute autonome ma non sovrane.


“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura... tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione” (art. 9).
“L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale... Lo straniero ha diritto d'asilo...(art. 10).
“L'Italia ripudia la guerra...come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali... promuove e favorisce le organizzazioni internazionali... che assicurino...”(art. 11).

L'articolo 9 non fa riferimento alla tutela dell'ambiente naturale, visto che negli anni '50 era importante promuovere lo sviluppo industriale e l'utilizzazione delle risorse naturali, non la tutela. Oggi si promuove “lo sviluppo sostenibile”, mediante un uso sempre più accorto delle risorse naturali.


La Costituzione fu scritta dopo il crollo del Fascismo e il lancio della bomba atomica. L'Italia era isolata a causa della dittatura, per questo compì una scelta internazionalista e pacifista, aderì all'ONU, al PATTO ATLANTICO, alla NATO.
Il “ripudio” della guerra (un rifiuto implicito della politica militare della dittatura fascista) ha poi consentito all'Italia di essere uno dei Paesi fondatori della Comunità Europea.

“La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco, rosso, a tre bande verticali di uguale dimensione” (art. 12)

La bandiera richiama il tricolore istituito da Napoleone durante la prima Campagna d'Italia (1796-99), confermato nel Risorgimento e in epoca fascista (al centro lo stemma della corona reale). La forma attuale fu approvata dall'Assemblea costituente il 14 marzo 1947.



L'Inno ufficiale dello Stato italiano è l'Inno di Goffredo Mameli, scritto nel 1847 e adottato, in forma provvisoria, dal Consiglio dei ministri, presieduto da Alcide De Gasperi, come inno nazionale della Repubblica il 12 ottobre 1946.
Dopo 70 anni (15 novembre 2017) il Senato ha approvato definitivamente il Canto degli Italiani, di Mameli, come Inno ufficiale.
La relazione è stata seguita con interesse e con integrazioni e commenti, rapportando i Principi con la loro applicazione di oggi. 




A conclusione un gustoso e assortito bouffet, per festeggiare l'onomastico degli Amici Rao e Millarte (San Giuseppe), i compleanni di Adamo, Silvia e Mariangela e tutti i papà presenti.


           Silvia Laddomada



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