
Relazione
di Vittorio De Carlo
Oggi si tende ad usare molto frequentemente i social. Tendiamo a dire troppo di noi, senza curarci dei rischi e delle insidie nascoste, della nostra privacy a volte poco protetta. Trascorriamo molte ore al giorno collegati a wats app, twitter e facebook, ma siamo sicuri di avere tutto sotto controllo? E’ solo questione di tempo.
Con i social tendiamo a dire troppo di noi, bisognerebbe chiedersi: è proprio utile ciò che sto comunicando? Prima internet era un mondo chiuso, una banca dati accessibile, un’opportunità per uno scambio di informazioni specifiche, solo da e per utenti esperti. Sono nati poi i gruppi di discussione inerenti argomenti specifici e l’invio di messaggi inerenti solo il tema del gruppo. Poi sono nate le prime chat, l’utente ha potuto interagire con altri utenti liberamente su vari argomenti. Nel 2004 con la nascita di facebook, l’utente pubblica ormai il suo profilo ed anche una sua foto. Oggi internet è ovunque, l’uso di smartphone, i piani tariffari agevolati permettono di incontrare tutto e tutti, di condividere eventi e foto: si ha il mondo a disposizione da casa.
Mai inserire video in diretta sulla propria persona. Quello che pubblichiamo nei gruppi diventa di pubblico dominio. Di quello che vogliamo cancellare, foto o messaggi scritti, resta sempre una traccia. Queste alcune raccomandazioni suggerite. Ci sono sempre dei malintenzionati in agguato. E’ seguito un interessante dibattito, durante il quale De Carlo ha risposto, in modo tecnico e con chiara competenza, ai dubbi e quesiti specifici dei presenti, con ricchi e convincenti esempi.
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