martedì 7 maggio 2019

Costituzione italiana: "Diritti e Doveri" -dott. Tommaso Chisena

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Terzo incontro sulla Costituzione italiana. Questa volta il dott. Chisena ha illustrato la parte prima della Costituzione riguardante "i Diritti e i Doveri dei cittadini". Gli articoli 13-28 si occupano dei rapporti civili; gli articoli 29-34 dei rapporti etico-sociali; gli articolo 35-47 dei rapporti economici e gli articoli 48-54 dei rapporti politici. Quindi in questa prima parte vengono definiti i diritti dei cittadini, come pretese da far valere di fronte alla comunità sociale e i doveri che ogni cittadino deve compiere per concorrere al progresso della società, e vengono fissati nello stesso tempo i compiti dello Stato, per promuovere il progresso della comunità in modo da rendere possibile il compimento dei doveri e l'esercizio dei diritti da parte dei cittadini.
Silvia Laddomada - Tommaso Chisena
Diritti individuali sanciti dalla Costituzione sono: "L'inviolabilità della libertà personale" (art.13), "del domicilio" (art.14). "della corrispondenza e delle forme di comunicazione " (art. 15), "di soggiorno e di circolazione" (art. 16). Ci sono poi i Diritti che regolano le libertà collettive: quelle di riunione "sia in ambienti privati che in luoghi aperti al pubblico" (art. 17); quelle di associazione, "tranne le associazioni segrete o quelle che perseguono scopi politici con organizzazioni militari" (art. 18); quelle di libertà religiosa "purché non si tratti di riti contrari al buon costume (art. 19). Importante è l'articolo 21, dedicato a un tema di fondamentale importanza: la libertà di manifestazione del pensiero "con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Libertà che possono essere limitate soltanto con atto motivato dell'autorità giudiziaria. Garanzie complementari dei diritti civili sono: "il diritto alla cittadinanza, al nome e alla capacità giuridica" (art.22); "l'esclusione di qualsiasi prestazione personale o patrimoniale, che non sia imposta dalla legge" (art. 23); il diritto "di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi" (art. 24); il diritto ad essere giudicato "dal giudice naturale precostituito per legge" e di non essere sottoposto " a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge" (art. 25); il divieto di estradizione "per reati politici" (art. 26); il carattere personale della "responsabilità penale" e la presunzione di innocenza dell'imputato "sino alla condanna definitiva" (art. 27); la responsabilità personale dei funzionari e dei dipendenti statali "per atti compiuti in violazione dei diritti del cittadino" (art. 28).
Gli articoli 29-34 costituiscono la più interessante innovazione della nostra Costituzione, rispetto alle Costituzioni ottocentesche. Sul piano etico-sociale l'uomo è considerato in rapporto alla famiglia e alla scuola. Per quanto riguarda la famiglia, sono riconosciuti, con la solennità della garanzia costituzionale: "I diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio" (art. 29); "Il diritto-dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio" (art. 30); il diritto di avere dallo Stato "aiuti economici ed altre provvidenze.. atte a facilitare la formazione della famiglia... e a proteggere la maternità, l'infanzia e la gioventù" (art. 31). L'articolo 32 è dedicato alla tutela della salute: "La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..." L'aggettivo "fondamentale" fa intendere che l'Assemblea Costituente abbia ritenuto che, qualora i cittadini siano privati di tale diritto, vengano meno anche i presupposti per il godimento di tutti gli altri diritti riconosciuti dalla Carta Costituzionale. Ma oggi,la salute dei cittadini è veramente tutelata??? Gli articoli 33-34 garantiscono il diritto all'istruzione: innanzitutto si afferma il principio della libertà culturale, in quanto " l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento" (art. 33). 

In particolare, vengono riconosciuti il diritto "all'istruzione obbligatoria e gratuita per almeno otto anni..." , il diritto " di raggiungere i gradi più alti degli studi... e il conseguente obbligo dello stato "di rendere effettivo questo diritto... con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze..." (art. 34). Gli articoli 35-38 ( rapporti economici) rafforzano il principio espresso nell'articolo 1, dove si afferma che la repubblica italiana è "fondata sul lavoro". Pertanto, la Repubblica tutela "il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni..." Riconosce il diritto "alla formazione e all'elevazione professionale... il diritto all'emigrazione" (art. 35); riconosce "il diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro prestato.... il diritto alle ferie e al riposo settimanale (36); tutela il lavoro femminile e minorile: " la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e , a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore... la Repubblica tutela in modo particolare il lavoro dei minori..." (art. 37); riconosce il diritto "al mantenimento e all'assistenza sociale... a ogni cittadino inabile e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere..." (art. 38). Negli ultimi anni questi principi sono stati progressivamente erosi dall'evoluzione del mercato del lavoro. 

Sono inoltre garantiti "il diritto di organizzazione sindacale libera" (art. 39) e "il diritto di sciopero" , come mezzo di autotutela delle posizioni conseguite e di conquista di nuove posizioni (art. 40). Gli articoli 41-47 disciplinano il modello economico adottato dalla repubblica, che è quello dell'economia mista: la Costituzione garantisce sia "l'iniziativa economica privata" (art. 41), sia "l'attività economica pubblica" (art. 42), "dispone provvedimenti a favore delle zone agricole" (art.44), "riconosce la funzione sociale della cooperazione" (art. 45), "riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende" (art. 46), "incoraggia e tutela il risparmio, in tutte le sue forme e controlla l'esercizio del credito" (art. 47). Particolare importanza ha l'articolo 43, che rende possibile il passaggio allo Stato delle imprese "che si riferiscono a servizi pubblici essenziali.. ed abbiano carattere di interesse generale...". Un esempio è la nazionalizzazione dell'energia elettrica (1962), il servizio venne trasferito dalle imprese private all'Enel. Gli articolo 48-51 definiscono i diritti-doveri del cittadino, in quanto membro della comunità politica.

"Il diritto di voto", riconosciuto "a tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età" (art.48), dovere civico ma non obbligo giuridico; "il diritto ad associarsi liberamente in partiti" (art. 49); "il diritto di rivolgere petizioni alla Camera, per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità", che interessino larghi strati di cittadini (art.50); "il diritto, per tutti i cittadini, dell'uno o dell'altro sesso, di accedere agli uffici pubblici o alle cariche elettive..." (art. 51). Infine, gli articoli 52-54 sono dedicati agli adempimenti irrinunciabili che lo Stato chiede ai cittadini, in cambio delle garanzie e dei diritti a loro assicurati. I doveri, quindi. "la difesa della patria" (art. 52); il pagamento delle imposte : "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione delle loro capacità contributive" (art. 53); la fedeltà alla Repubblica: " tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi" (art. 54). La ricca relazione del dott. Chisena è stata corredata da riferimenti storici, poiché molti diritti sono stati esplicitati dai padri costituenti in relazione alle severe restrizioni del regime fascista. Spesso disattese le aspettative dei cittadini e spesso inosservati i doveri. Su questi limiti del comportamento del cittadino e dello Stato si è aperto un interessante dibattito.

Silvia Laddomada

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