Il dott. Stefano Liuzzi nell'incontro culturale relativo alle vaccinazioni, ne ha sottolineato l'utilità, attraverso una conversazione scientifica e piacevole, arricchita dalle risposte ai tanti quesiti posti dagli "amici" dell'Università Minerva.
LE VACCINAZIONI SONO UTILI, ha detto Liuzzi, perchè grazie ad esse è stato possibile sconfiggere alcune malattie che nel passato portavano alla disabilità e spesso alla morte. Oggi c'è da parte di molte famiglie una diffidenza a vaccinare i propri figli, convinte che ci sia una relazione di causa-effetto tra la vaccinazione e alcune malattie debilitanti. Tutto falso, ha detto il relatore, con riferimento ad alcuni messaggi preoccupanti che circolano attraverso i web; messaggi privi di fondamento scientifico, frutto di teorie mediche puntualmente smentite. Si dice che nella campagna a favore delle vaccinazioni siano in gioco gli interessi delle multinazionali, ma conta di più danneggiare questi interessi o prevenire la diffusione di pericolose malattie? Liuzzi è un forte sostenitore delle vaccinazioni e scientificamente ha illustrato le finalità, i vantaggi e i lievi effetti collaterali che a volte si manifestano.
L'efficacia del vaccino su una popolazione deriva dal numero di pazienti che accettano di vaccinarsi. La soglia da raggiungere è quella del 95%, "effetto gregge"; se si scende sotto questa soglia di sicurezza, alcune patologie, che sembravano scomparse, ritornano. Purtroppo da qualche anno, in Italia, questa soglia non viene raggiunta, a causa della disinformazione circolante, per cui ritornano malattie come difterite, poliomelite, meningite.
A COSA SERVE IL VACCINO?
A produrre specifici anticorpi, capaci di garantire l'immunità, cioè la difesa, da una certa malattia. I primi anticorpi si ricevono attraverso la placenta, alla nascita(immunizzazione passiva). Poi entro i 24 mesi di vita occorre vaccinarsi e,
in alcuni casi occorre, a distanza di tempo, ripetere le vaccinazioni. Più vaccini stimolano meglio la produzione di anticorpi, rafforzando le difese immunitarie (immunizzazione passiva indotta). Venendo poi a contatto diretto con patogeni esterni, la memoria immunologica permette al cervello di attivare gli anticorpi, prodotti a suo tempo dai vaccini, per difendere l'organismo (immunizzazione attiva). E' chiaro quindi che la mancanza di anticorpi,cioè l'avere una bassa difesa immunitaria, rischia di far contrarre all'organismo le malattie, che a volte si diffondono come epidemie. Liuzzi ha ribadito l'importanza e la necessità di vaccinarsi: più persone sono vaccinate, meno circolano gli antigeni (batteri, virus).
Se diminuiscono le persone vaccinate, le patologie si diffondono e rischiano di ammalarsi le persone adulte e i bambini sotto l'anno di età, che sono troppo piccoli per sottoporsi alle vaccinazioni.
Si è parlato di probabili allergie o shock anafilattico, come conseguenze delle vaccinazioni. Certamente, ha detto Liuzzi, qualche reazione c'è, ma è lieve; i benefici sono molto superiori ai rischi. Occorre ovviamente evitare il vaccino in caso di allergia nota a qualche suo componente, o in caso di gravi malattie debilitanti.
Nel caso di indisposizione momentanea, occorre aspettare la guarigione. Nessuna relazione tra vaccinazione e autismo, ha assicurato il dott. Liuzzi.
Nel bambino autistico, la corteccia cerebrale ha avuto uno sviluppo anomalo già all'interno dell'utero materno.
Nel corso del dibattito finale, è emerso il bisogno di chiarimento di alcune situazioni patologiche, che saranno sviluppate in un altro incontro.
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