Relazione del prof, Francesco Mercurio
Il prof. Mercurio ,
attraverso immagini e video, ha tracciato un percorso delle arti
figurative della Grecia.
Tra il 12°-11° secolo, nel
Peloponneso, giungono tribù di Ioni, Eoli, Dori, che si impongono
sulla civiltà micenea, estendendo la loro civiltà nell'Asia minore,
nell'Italia meridionale e, con Alessandro Magno, la civiltà greca
raggiungerà l'India. Molti sono i reperti architettonici, presenti
nella Magna Grecia, dove nacquero le prime colonie greche, nel 7°-6°
secolo a.C. I coloni mantennero sempre rapporti economici con la
madrepatria, mutandone usi, costumi, civiltà e arte.
Scarse le notizie sulle raffigurazioni
pittoriche; più evidente l'influenza dello spirito greco nelle
statue, realizzate in marmo bianco o bronzo, dalle forme corporee non
statiche, ma attraversate da armonioso movimento.
Agropoli con Partenone |
Le costruzioni, gli edifici templari,
le statue furono distrutti durante l'occupazione persiana del 480
a.C.
Le sculture dell'età arcaica sono immobili e solenni; ci sono resti di vasi decorati con figure geometriche nere su sfondo rosso.
Le sculture dell'età arcaica sono immobili e solenni; ci sono resti di vasi decorati con figure geometriche nere su sfondo rosso.
Nel periodo classico (5°-4° secolo
a.C.), l'arte greca ha il compito di rapportarsi ai valori religiosi,
sociali e politici del tempo. I templi presentano uno slancio verso
l'alto e sono riccamente decorati. I vasi hanno figure rosse su
sfondo nero, nelle statue si dà risalto alle forme anatomiche dei
corpi, sempre più perfette.
A metà del 5° secolo, Pericle, per
celebrare la vittoria sui Persiani e il primato politico, economico e
culturale di Atene, fece realizzare la ricostruzione dell'Acropoli e
la costruzione del Partenone, una delle più alte testimonianze
della civiltà occidentale, (all'interno del quale fu eretta una
statua colossale, in oro e bronzo, di Atene parthenos-vergine, sotto
la supervisione dell'artista Fidia, oggi perduta),
dei Propilei e poi dell'Eretteo e del
tempio di Atene Nike. L'Eretteo é uno dei più antichi templi, un
luogo magico dei primi culti ateniesi. Questo tempio aveva una
particolare loggia, sorretta da colonne scolpite come figure
femminili: le Cariatidi. Secondo la tradizione classica, si tratta
delle donne di Caria, un'antica città del Peloponneso che durante
le guerre persiane si era schierata dalla parte dei Persiani. Così ,
dopo la vittoria sui Persiani, gli ateniesi fecero schiave le donne,
famose per la loro bellezza, e, gli scultori immortalarono le tristi
e rassegnate donne deportate, nella loggia dell'Eretteo, a imperitura
memoria. (Il corrispondente maschile delle Cariatidi sono i
Telamoni, figure virili, tesi nello sforzo titanico, fiero ed eroico,
di reggere il peso dell'edificio, chiamati anche Atlante, dal nome
del titano Atlante, condannato a sorreggere per l'eternità la volta
celeste).
Nel periodo ellenistico (3°-2°
secolo a.C.), l'arte greca subisce diversi influssi. Gli edifici
esaltano la potenza dell'Impero di Alessandro Magno; le decorazioni
dei vasi sono più raffinate; le sculture più perfette e
realistiche. Un esempio é la Nike di Samotracia (200-180 a.C.) in
marmo di Paro, la dea della vittoria. La donna, con busto spostato in
avanti, veste un semplice chitone, spinto dal vento. Il vestito
aderisce sul corpo, mettendo in risalto il forte panneggio
dell'abbigliamento.
Eretteo con cariatidi |
Teatro di Epidauro |
In Grecia era molto nota l'arte
teatrale, a partire dal V° secolo, periodo a cui risale la maggior
parte delle opere teatrali oggi conosciute.
I teatri erano costruiti sul fianco di
una collina, per sfruttarne il pendìo naturale, trasformato in
gradinata. Alla base c'era un ampio terreno circolare, dove
recitavano gli attori e il Coro. Erano bellissime strutture naturali
a cielo aperto, con un'acustica ancora ineguagliabile; erano
perfettamente funzionali ed esteticamente armoniose. Avevano una
capienza di 10.000, 15.000 persone. I più noti teatri greci sono
quello antico di Dioniso, quello di Epidauro e quello di Siracusa.
I tre ordini architettonici |
Molto interessanti, infine, i tre
ordini architettonici: dorico, ionico e corinzio.
L'ordine dorico é il più antico, é
quello dei templi superstiti nella Magna Grecia e del Partenone. La
colonna non ha la base, ma poggia su una piattaforma, formata dai due
gradini di accesso al tempio. Il fusto presenta delle scanalature
poco profonde, unite a spigolo vivo. Il capitello è formato da "un
cuscinetto rigonfio".
Nell'ordine ionico, la colonna non
poggia direttamente sul gradino, ma ha una sua base; il fusto é più
snello e le scanalature sono separate da listelli. Sulla colonna
poggia il capitello, decorato con volute.
Lo stile corinzio ha le stesse
caratteristiche dell'ordine ionico, con un capitello decorato con
foglie d'acanto.
Silvia Laddomada
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