venerdì 2 novembre 2018

Minerva: il sapere: non con, ma come arma

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                                                                          Sala Consiliare Crispiano: 

Inaugurazione  anno accademico 2018-2019 Università "Minerva".



Nella foto:(da six) - il sindaco Luca Lopomo, l'assessore Aurora Bagnalasta, il relatore Michele Cristella e la direttrice dell'Università Silvia Rosa Laddomada.

Relazione all’inaugurazione di
Minerva Associazione di Volontariato
Università del tempo libero e del sapere”

Stare insieme:
dare uno e ricevere cento
La circolarità del dono




Michele Cristella

Buona sera
Permettetemi una considerazione personale. Non so quanti, ma certamente alcuni di voi hanno ripetuto la domanda di don Abbondio a se stesso: chi è questo Michele Cristella? Da dove sbuca?
Un po’ di millenni fa, il tempo passa a millenni, Silvia raccontava sul Corriere del giorno i giorni di Crispiano ed io li titolavo e impaginavo. E spesso mi chiedevo come una professoressa, a sera, talvolta anche a tarda sera, con la testa ingombra delle baraonde studentesche, avesse ancora la lucidità di scrivere un articolo compiuto e preciso.
Poi conobbi il marito Michele e seppi che la espressiva e felice definizione di Crispiano come “Il paese delle cento masserie” fosse sua e in me lo ammirai perché né aveva chiesto i diritti d’autore, né se ne vantava.
Poi l’evolversi della vita interruppe le nostre telefonate; ma da un comune amico, Nunzio Tria, anch’egli, con le sue poesie, maestro di penna, Silvia seppe che presiedevo, pro tempore, un’associazione di e per anziani, che era anche una sua intenzione e mi ha chiesto di esporre la mia esperienza e le mie considerazioni.
L’associazione che presiedo si chiama Utep (Università territoriale per l’educazione permanente) ed è un filone della Cgil, ma apolitica, pensata 30 anni fa dal segretario Bruno Trentin, che aveva visto in anticipo la situazione d’oggi, in cui gli anziani sarebbero diventati più numerosi dei giovani, con molto tempo libero, molta efficienza e la testa pensante.
Allora vigeva una eloquente immagine circa gli anziani: dare sì più anni alla vita, ma soprattutto più vita agli anni. Gli anni della vita sono aumentati grazie all’igiene, alla medicina, all’istruzione, alla consapevolezza dello scorrere del tempo e alla molteplicità degli interessi. Ed oggi ci troviamo un’anzianità che non è vecchiaia. Potremmo dire che è un’adultità più saggia, quindi più lungimirante e più prudente, che sta a suo agio fin negli ottanta. Per usare una distinzione latina: abbiamo saltato la senectus, cioè la vecchiaia consapevole, per entrare poi nella vetustas, quando ci sorprenderà una qualche inabilità.
E dunque questi anziani siamo una forza sociale. Fino a qualche tempo fa l’anziano aveva un rispetto sacrale, gli si riconosceva la sapienza dell’esperienza. Poi, quando il divario generazionale divenne molto ampio, è stato trattato da residuato. Ora, però, l’anziano, non solo in Italia, è latore di due poteri decisivi: lucidità mentale e soldi, entrambi indispensabili perché gli odierni adulti sono frastornati dal consumismo e perché per i giovani il soldo è insufficiente rispetto alle offerte per una vita beata, ai tempi della giovinezza di molti di noi, da vitelloni.


Quindi, oggi il mestiere principale degli anziani è quello di baby sitter e finanziatori dei nipoti adolescenti e spesso ancora di figli. Molti frequentano i social, cioè sono al passo con i tempi. Molti ex artigiani continuano a lavorare. E così molti liberi professionisti. Siamo, gli anziani, una risorsa, anzi una miniera da cui la società può attingere tutto l’occorrente. Ma…
Ma non dobbiamo estraniarci, e farci estraniare, nel nostro piccolo giardino. I nostri muscoli, il principale dei quali è il cervello, rallentano; occorre, quindi tenerli in costante allenamento. Con passeggiate, fisiche e mentali, nelle strade e con la comprensione degli eventi piccoli e grandi. È facile camminare nel nostro paesello, ma oggi anche il mondo è un villaggio, chiamato globale da Marshall McLuhan, studioso delle comunicazioni di massa. E, vi dirò, lo era anche prima, quando uno scrittore latino, Rutilio Namanziano, disse che Roma aveva trasformato in mondo ciò che prima era una città.

Le associazioni come la nostra sono tanti piccoli villaggi globali.
Vi porto l’esperienza dell’associazione che presiedo da sei anni, ma che quest’anno ha festeggiato il suo 18 anno. Un’associazione che raggiunga questo traguardo è un’associazione in ottima salute, e di lungo avvenire.
Un breve cenno dovuto all’organizzazione: l’associazione deve darsi una sua propria dirigenza: presidenza e vice presidenza, direttore dei corsi, chi coordini le lezioni, tesoriere, consiglieri, fatta di volontari per lo più pregati di dedicare il loro tempo all’associazione. E, se possibile, un mecenate, oggi detto sponsor, noi ne abbiamo uno, alquanto generoso. È molto importante la corresponsabilizzazione nello svolgimento dei compiti di ciascuno. La linea guida dev’essere che tutta la dirigenza deve saper fare tutto, in modo da non avere vuoti di gestione.
Il dott. Cristella con Laddomada
Ed ecco le lezioni. Dal lunedì al venerdì, cinque giorni a settimana, ci riuniamo ogni pomeriggio per tre ore e abbiamo a disposizione 15 materie guidate da professionisti in pensione o in attività e da tre gentili signore fra il 4 e il 5, un’avvocatessa, un architetto e una giornalista. Due attività, diciamo così, sono leggere: ballo e attività motoria; due sono artistiche: canto e teatro; quest’estate abbiamo rappresentato in musical e in abiti di scena, una celeberrima commedia dell’antichità, Lisistrata, di Aristofane, che narrava lo sciopero dell’amore da parte delle donne contro i mariti sempre guerra fra loro, mentre il letto restava vuoto, e i comici drammi di ciascuna delle parti. Per i canti andiamo dal coro del Nabucco, alle canzoni popolari dei nostri avi. E poi abbiamo, letteratura e storia, lettura, storia delle parole, quindi dell’evoluzione del costume, medicina spiegata: tipo: dottò, mio cognato non io, ha questi sintomi, storia del diritto e delle religioni, storia del territorio e dei suoi monumenti, geografia visiva, informatica e découpage, un mix di scultura e pittura e abilità manuali, con me, giornalista, spiegazione e conversazione dell’attualità e un giornalino.
Sono tutte materie di conversazione, fra docenti e discenti e di abilità per gli allievi.
Il valore della conversazione aperta l’ha definito meglio di tutti San Tommaso d’Aquino: circulus et calamus fecerunt me doctorem, cioè lo studio e la conversazione mi hanno fatto dottore. E le nostre associazioni hanno un di più della conversazione: hanno la possibilità di stare insieme in aula, a cena, in un pullman e in luoghi sconosciuti: usiamo le cene prefestive, per festeggiare come famiglia allargata, ma molto allargata, un evento sociale e religioso e usiamo il turismo didattico, anche questo con pranzo insieme. Natale, Pasqua e chiusura d’anno vengono festeggiati con dolciumi fatti in casa, e anche qualche limoncello casalingo. E compleanni e onomastici con una guantiera di dolcetti e due o tre bottiglie di spumante. E per l’8 marzo le nostre docenti ci raccontano di donne benefattrici dell’umanità.


In seconda fila il dott. Franco Presicci "inviato speciale di Minerva News"
Mi piace ricordare due nostri momenti-clou: il 18 compleanno dell’Associazione, festa e pienone; e l’incontro con il vescovo di Castellaneta, Claaudio Maniago: oggi, ormai, soltanto i vescovi sono i dirigenti sociali in grado di assolvere con dignità al loro compito.
Nulla lega persone estranee fra loro più del condividere spazi e necessità, legame che si trasforma in amicizia e in solidarietà fra i soci e dei soci verso il resto del paese e del paese che si gloria della nostra presenza.
Nell’avviarmi alla conclusione una confessione. Queste parole devono molto all’antica dea alla quale avete voluto dedicare la vostra associazione: Minerva, la dea con la lancia, cioè il sapere non con, ma come arma. Il sapere come capacità di scelta e come dissuasione, difesa inespugnabile per i troppi ciarlatani in circolazione.
Infine una confessione. Qualche settimana fa ho concluso la mia prolusione all’inaugurazione del 19° anno della nostra Utep con questo pensiero: Il nostro stare insieme è un dono ricambiato: noi dobbiamo essere orgogliosi e gelosi del nostro stare insieme perché siamo tutti debitori di tutti: ciascuno di noi dà uno, cioè se stesso, e riceve 50, cioè la conoscenza e l’amicizia di tutti gli altri.
Questo pensiero sembra la scoperta dell’acqua calda, è un pensiero semplice e visibile, iconico dicono quelli che parlano difficile. E in ciò consiste la sua profondità. È sì un pensiero semplice, ma io ho impiegato sei anni di presidenza, cioè di immedesimazione con l’associazione, per vederlo e definirlo. E goderne.
L’associazione, dunque, circolarità del dono.
Grazie del vostro cortese e paziente ascolto.
Crispiano, 30/10/2018



 
LA PRESENTAZIONE DELLA DIRETTRICE PROF.SSA SILVIA LADDOMADA
buona sera a tutti. Ringrazio il sindaco Luca Lopomo per la presenza e per l'ospitalità offertaci nella sala consiliare; ringrazio l'assessore alla cultura e servizi sociali Aurora Bagnalasta per la sua gentile disponibilità nei nostri confronti.
Io sono la direttrice dell'università del sapere e del tempo libero, un'università popolare, che opera all'interno dell'Associazione di volontariato Minerva.
Qui con noi il prof. Michele Cristella, presidente dell'Università territoriale di educazione permanente di Laterza, accompagnato dalla direttrice dei corsi universitari e da altri responsabili della stessa Università.
Il prof. Cristella é anche giornalista ed é una persona di grande valenza culturale nella nostra provincia ionica.
La nostra Università inizia quest'anno il quinto anno di attività culturale.
Il nostro obiettivo non é l'organizzazione di corsi; il paese é pieno di corsi, organizzati da Associazioni, Parrocchie, enti sociali.
Noi miriamo alla promozione culturale, attraverso percorsi disciplinari, aperti ad ogni settore del sapere.
Personalmente avevo da tanto tempo coltivato in me il desiderio di promuovere, sul territorio, un centro di informazione culturale, auspicando di coinvolgere in questa accademia studiosi ed educatori, pronti ad offrire le proprie competenze e la propria cultura al servizio della comunità, offrendo valide occasioni per socializzare, ma soprattutto per offrire un proficuo confronto culturale tra maestri e allievi, per sederci tutti al banchetto del sapere, come dice il sommo poeta Dante nel suo Convivio.
Un po' di memoria storica.
Già con l'Amministrazione Laddomada ci si era attivati per la istituzione, all'interno delle attività della Biblioteca Natale, di una università popolare.


La proposta ricevette il consenso unanime del Consiglio comunale. La delibera del 5 aprile 2013 non é stata però attuata.
Nell'estate del 2014, alle 10 collaboratrici, impegnate nella Biblioteca, non fu più rinnovata la convenzione, per volontà dell'amministrazione Ippolito, subentrata a quella di Laddomada.
Di conseguenza, d'accordo con tutte loro, abbiamo concretizzato l'istituzione dell'associazione di volontariato Minerva, che si occupa dei ragazzi fino alle scuole elementari, ed offre loro momenti ludici, laboratori, escursioni, feste con famiglie, e assistenza ai compiti scolastici.
Agli adulti ci siamo proposti di offrire l'esperienza di una università popolare, una novità per Crispiano, che intende così proseguire l'opera meritoria, di promozione culturale, già validamente condotta per decenni dalla Biblioteca Natale.
Saluto ancora tutti i presenti, e in particolare l'amico Franco Presicci, che vive a Milano, già redattore del quotidiano "Il Giorno", che in questi anni collabora con minerva, pubblicando i suoi articoli sul sito Minerva news.
Saluto anche Nunzio Tria, noto poeta d'Avanguardia, e attuale tutor del gruppo teatrale dell'università di Laterza.
Chi volesse sapere qualcosa in più di noi ci trova su facebook: Minerva Crispiano e sul sito online wwwassociazioneminerva.org

L'articolo di Franco Presicci sulla cerimonia di inaugurazione alla quale è intervenuto il dott. Michele Cristella è stato pubblicato su questo stesso sito alla voce "Minerva news" (Libro aperto).


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