mercoledì 10 ottobre 2018

Presentazione libro del sindaco greco Petros Filippou a San Cosmo Albanese(Cosenza)

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TRADUZIONE, COMMENTO E FOTO DEL PROF. CARMINE PRISCO

Ο ε Μπούκουρε Μωρέ! Ω όμορφε Μωριά! Παραδοσιακό νοσταλγικό τραγούδι για την πατρίδα τους τον Μωριά που τραγουδούν οι κάτοικοι του Strigar - San Cosmo Albanese , κατά την παρουσίαση του βιβλίου «Πέτρος Α. Φουρίκης» του Πέτρου Φιλίππου στην Καλαβρία της Ν. Ιταλίας ! Ο! e bukura More / Ω! πανέμορφε Μωριά çë kur të ljashë / αφ' ότου σ' άφησα më nuk të pashë / δε σε ξανάδα πια Atje kam u zotin tatën / Εκεί έχω τον κυρ πατέρα μου atje kam u zonjën mëmën / εκεί έχω την κυρά μάνα μου atje kam edhe tim vlla / εκεί έχω και τον αδερφό μου gjith buljuar mbë në dhe / όλους θαμμένους μες στη γη Ο! e bukura More / Ω! πανέμορφε Μωριά



Ο Μπούκουρε Μωρέ!
Ω όμορφε Μωριά! τον Μωριά που τραγουδούν οι κάτοικοι του Strigar - San Cosmo Albanese , κατά την παρουσίαση του βιβλίου «Πέτρος Α. Φουρίκης» του Πέτρου Φιλίππου στην Καλαβρία της Ν. Ιταλίας .

O folle ragazzo!
O bella Morea! La Morea (Peloponneso) , che gli abitanti di Strigar e San Cosmo Albanese cantano per la loro patria, durante la presentazione del libro «Πέτρος Α. Φουρίκης» di Petros Filippou, tenuta dall’autore nella Calabria dell’Italia meridionale.

Testo

Ω! πανέμορφε Μωριά αφ' ότου σ' άφησα; δε σε ξανάδα πια.
Εκεί έχω τον κυρ πατέρα μου. Εκεί έχω τον κυρ πατέρα μου κυρά μάνα μου, εκεί έχω και τον αδερφό μου,
όλους θαμμένους μες στη γη.
Ω! πανέμορφε Μωριά.

O bellissima Morea, da quando ti ho lasciato non ti ho più visto.
Là ho il mio signor padre.
Là ho il mio signor padre e la mia signora madre, là ho anche il mio fratello, tutti sepolti nella terra.
O bellissima Morea!

Breve commento

La presentazione del libro di Petros Filippou, attuale vice governatore della regione greca dell’Attica, dedicato alla figura dello scrittore greco «Πέτρος Α. Φουρίκης», è stata realizzata nell’ambito delle celebrazioni del centenario (1919 – 2019) dell’insediamento nell’Italia meridionale della comunità degli Arvaniti ( in greco Arvanites). La storia di questa etnia è stata, tra altri impegni, oggetto di studio di Πέτρος Α. Φουρίκης. Il libro di Petros Filippou vuole essere un riconoscimento allo studio e alla passione profusi dal greco Πέτρος Α. Φουρίκης per la conoscenza della civiltà degli Arvaniti. Questi erano una popolazione di lingua “arvanitica” (una antica variante dell'albanese), prevalentemente di religione cristiana ortodossa, stanziata in diverse parti della Grecia sin dal secolo XIII. Infatti comunità arvanite si trovano in Eubea, in Attica , in Achea, in Beozia, nel Peloponneso, nelle isole Kea, Andro, Eghina, Hydra e nelle zone a nord della Grecia confinanti con l' Albania. Gli Arvaniti, provenienti dalle numerose comunità greco-albanesi della Morea e dell’ Epiro si stabilirono in Italia tra il XV e il XVIII secolo.
La loro cultura è determinata da elementi caratterizzanti, che si rilevano nella lingua, nella religione , nei costumi, nelle tradizioni , negli usi , nell'arte iconografica, nella gastronomia, ancora oggi gelosamente conservate, con la consapevolezza di appartenere ad uno specifico gruppo etnico. Dopo più di cinque secoli in diaspora , la gran parte delle cinquanta comunità italo-albanesi conserva tuttora il rito bizantino.
Esse fanno capo a due eparchie: una in Calabria , con sede a Lungro (CS) per i residenti nell'Italia continentale e l'altra in Sicilia, con sede a Piana degli Albanesi. La Chiesa Italo-Albanese è la realtà più importante per il mantenimento dei connotati religiosi, etnici, linguistici, culturali nonché identitari di questa minoranza etnica, riconosciuta in Italia con la legge 482 del 1999.
In questo contesto si è realizzato ” l’incontro con i nostri fratelli Arvaniti della Grecia”, come si rileva dal manifesto relativo alla presentazione del libro di Petros Filippou.
Durante tale presentazione la comunità ha voluto ricordare i legami con la madre patria che ancora oggi sono profondamente sentiti da tutti i suoi membri.
Il senso di appartenenza, la continuità con la cultura originaria, il ricordo e l’affetto per i propri cari lasciati nella terra d’origine, la nostalgia per gli ambienti, per le tradizioni, per le persone e per i paesaggi della madre patria sono, nel loro insieme, espressi nei pochi versi del canto Μπούκουρε Μωρέ! (O folle ragazzo!), eseguito dai partecipanti alla manifestazione.
Il sentirsi cittadino greco è una caratteristica del popolo greco, è una manifestazione dell’orgoglio di essere greco, di appartenere al mondo greco e alla sua cultura, è la consapevolezza di avere dei doveri verso la madre patria, ma anche dei diritti che la stessa riconosce a tutti i suoi cittadini, compresi quelli che sono costretti a emigrare.
Per lo Stato greco il dovere di assistere e proteggere l’emigrante è sancito a livello costituzionale. L’articolo 108 della vigente Costituzione greca stabilisce il principio per cui “ Lo Stato deve prendersi cura degli emigranti greci e favorire il mantenimento dei loro legami con la Madrepatria”. È la riprova del sentimento di appartenenza al mondo greco, inteso come diritto del cittadino e dovere dello Stato a proteggerlo; è la difesa della grecità e nello stesso tempo la manifestazione dell’orgoglio di essere Έλληνας.
Nei pochi versi del canto l’area di provenienza di questi migranti è indicata col nome di Morea (Μωριά), che nel medioevo si riferiva a tutto il Peloponneso e che comprendeva anche aree della Grecia continentale ancora non separate dall’attuale istmo di Corinto. Gli abitanti di tale area erano chiamati Moraiti.
La presenza di Petros Filippou alla manifestazione di San Cosmo Albanese (Cosenza) assume un alto valore politico-culturale, poiché oltre che come autore del libro dedicato allo scrittore greco Πέτρος Α. Φουρίκης,
egli è una autorità istituzionale nella sua qualità di vice governatore dell’Attica, la più importante delle tredici regioni di cui è composto il territorio della Grecia. Ciò vuol dire che egli incarna lo spirito dello Stato greco verso gli emigranti, come scritto nella Costituzione.
Conosco personalmente Petros Filippou e non mi sorprende la sua sensibilità, la sua disponibilità, il suo impegno per la solidarietà e la conoscenza reciproca fra tutti i popoli dell’umana famiglia dimostrato con l’assidua partecipazione ai numerosi gemellaggi che ha favorito nel corso di oltre venti anni.

 

COMMENTO DEL DOTT. ANTONIO MAGAZZINO, GIA' VICE SINDACO E COORDINATORE GEMELLAGGI AL COMUNE DI CRISPIANO

Con la cortese traduzione del prof. Carmine Prisco abbiamo compreso il valore storico culturale della manifestazione del 25 settembre scorso a San Cosmo Albanese (CS). È singolare la concomitanza del Centenario dell'Eparchia di Lungro con il Centenario del nostro Comune di Crispiano nel 2019 ! La presentazione del tuo libro dedicato a Petros Fouriki sulla civiltà degli Arvaniti , il loro canto breve ma intenso degli 'emigranti' verso la madre patria,,, ci rende consapevoli del dramma di altri popoli, che in questi anni abbiamo visto approdare in Italia. In tutti noi non deve mancare il senso della solidarietà e della fratellanza, sentimenti peraltro sanciti dalla Costituzione Italiana e Greca. A Petros Filippou vanno i sentimenti più sinceri di grande affetto, con la speranza di poterci incontrare e rinsaldare ancora di più il legame scaturito dal gemellaggio tra i nostri Comuni. Fraterni saluti da Antonio Magazzino, Michele Annese e Franco Punzi.


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