Crispiano, 16 marzo 2016 Commedia esilarante, presentata in replica, a Martina Franca, dalla Compagnia “Il Velario” di Crispiano. "Nu paijése revutète, pe na statue screijanzète", è il titolo del lavoro teatrale, scritta e diretta dal nostro concittadino, Michele Vinci, veterano della satira. Il numeroso pubblico presente nell'auditorium, proveniente anche dai paesi viciniori, ha sottolineato, con ripetuti applausi, il successo del nuovo lavoro già registrato nell'esordio a Taranto.
La vicenda si svolge nella piazza centrale di un paesino di provincia, ove la gente si incontra per andare in chiesa o al bar “Calloduro”, per pregare o sorbire un buon caffè con l'immancabile bicchiere d'acqua, serviti da un intraprendente ragazzino (Matteo Carrieri), sempre rimproverato dal proprietario del bar, mai pagato. Un perfetto evasore, interpretato da Giovanni Caroli, che raramente rilascia lo scontrino e che ogni mattina fa combutta con l'operatore ecologico (Lorenzo Marangi), che tiene pulita la piazza, lamentando anche lui i mancati diritti. La vita si svolge con assoluta tranquillità, senza clamori, finché di buon mattino, in quella piazza e proprio davanti la chiesa, si scopre una statua “immorale”, installata in fretta durante la notte, in omaggio alla donna formosa. Uno scandalo, che inevitabilmente coinvolge il prete (Leonardo Bello) e il sindaco (Rino Massafra) che insieme ai tanti personaggi che entrano in scena finiscono di essere coinvolti in una storia di tradimento verificatasi, dieci anni prima, durante la festa patronale e scoperta, dopo una serie di intrighi e di ricordi personali, grazie alla rivelazione della data di nascita del ragazzino del bar. Molto bella la scenografia realizzata con una tecnica innovativa dalla serigrafia di Michele Serio di Crispiano;
magistrale il ruolo di Rosa Colucci, vestita e truccata da Marzia Lazzaro, che per oltre dure ore ha interpretato, nell'assoluta immobilità, la statua, che appariva essere stata realizzata in cartapesta.
Una divertente storia, “con fatti e personaggi immaginari”, scritta con la collaborazione di Luciano De Leonardis che ha tanto divertito il pubblico, terminata, tra fragorosi applausi, con un “inno all'amore e all'evasione fiscale”.
Consensi significativi hanno meritato anche gli altri interpreti Rosa Maria Console (la Vedova), Antonio Scialpi (Imprenditore), Anna Rita Castronuovo (Assessora), Cristina Carnazza (Artista), Edmondo Bonfrate (Maresciallo) che ha anche curata la scenografia e la grafica insieme a Vito e Mariella De Benedettis.
Michele Annese
Crispiano, 4 marzo 2016
Un monumento per don Romano Mario Carrieri, morto il 17 dicembre 2013. Negli ultimi mesi della sua vita terrena il compianto parroco di San Simone, frazione di Crispiano, aveva espresso ai suoi più stretti collaboratori ed amici il desiderio di essere seppellito nella nuda terra nel Cimitero Comunale di Crispiano. Lui stesso sei mesi prima del decesso aveva fatto richiesta al Comune di Crispiano, di essere seppellito, al termine della sua vita terrena, nel campo che costeggia, la parte destra, della nuova Cappella, accanto alle spoglie di Mons. Giuseppe Maria Caforio, 54 anni Arciprete della Parrocchia Santa Maria della Neve di Crispiano. Lo stesso Don Romano, ancora in vita, aveva commissionato all'arch. Paolo Caramia l’incarico di redigere il progetto della propria futura sepoltura, assegnando il tema: “La gioia dell'Eucarestia nella Croce”.
Ricevuta il 31 dicembre 2013 l'autorizzazione dal Comune, il tecnico, amico del sacerdote ha redatto il progetto, a titolo gratuito. Lo studio architettonico “ripropone sul terreno l’emblema del cristianesimo: la Croce; una croce che emerge dal terreno, che perimetra la sepoltura del sacerdote defunto, ma che ha nel suo interno un incavo che custodisce la patena, dispensatrice dell'Ostia consacrata nella Eucarestia, Gioia... di morte e resurrezione di nostro Signore, incastonata nella Croce delle proprie sofferenze patite nella vita terrena”.
Tutta lo struttura in elevazione, fuori dal piano di campagna, poggiante su di un basamento in cemento armato, sarà costituita da lastre di pietra calcarea bianca opportunamente fresata e bocciardata. All'interno della croce un incavo alloggerà una patena in ceramica, mentre su di un lato della stessa sarà affissa la foto con inciso il nome di Don Romano Mario Carrieri e le date di nascita e di morte. Per onorare la memoria di
don Romano e rispettare le sue ultime volontà si è costituito il Comitato “La Gioia”, formato da Vincenzo Luccarelli (Presidente), Vincenzo Colucci e Teresa Serino(Tesorieri), Angelo De Tommaso, Paolo Caramia e Valeria Scialpi(Componenti). Lo scopo ovviamente è quello di realizzare, su terreno donato dal Comune, la tomba monumentale progettata dall'arch. Caramia, con fondi raccolti per pubblica sottoscrizione. I promotori, che hanno avviata la sottoscrizione versando 100 euro ciascuno, invitano a contribuire quanti hanno conosciuto il simpatico prete, per anni anche parroco della “Sacra Famiglia di Taranto”, o che desiderano partecipare all'encomiabile iniziativa.
La sede del Comitato è in via degli Aranci n.47 - Tel: 099 611289
Michele Annese
Con il biologico nascerà a Crispiano il mercatino dei prodotti a KM 0
Crispiano, 23 febbraio 2016Inaugurata la sede in via Martina Franca 71 della neo Associazione di volontariato “Crispiano in Movimento”. Sono intervenuti il presidente del Consiglio Comunale di Crispiano dott. Giancarlo Argese, delegato dal sindaco Ippolito, il presidente Agrimercato Coldiretti di Taranto Nicola Motolese, la dirigente dott.ssa Anna Sgobbio, della Scuola “Mancini” e l'imprenditore dott. Giampaolo Cassese.
Il presidente del nuovo organismo dott. Franco Liuzzi, dopo l'introduzione della segretaria Alessandra Ermellino, ha presentato il progetto di coltivazione biodinamica intrapreso in collaborazione con la Scuola Elementare “P.Mancini”, ed in particolare con la 5^E i cui ragazzi, insieme agli insegnanti Mara Carbotti, Graziana Izzo, Anna Sicilia e Francesca Terrusi, ed ha chiesto al rappresentante del Comune un terreno, ove coltivare prodotti biologici (cavoli, verze, lattughe, catalogne, finocchi, fave, ecc.). Lo scopo ha detto Liuzzi è quello di far nascere un orto sociale a coltivazione biodinamica per la produzione e la vendita di prodotti a Km. 0 nel nostro Comune”, continuando la collaborazione con la Scuola per avere sempre più “piccoli coltivatori diretti”. Argese ha apprezzato l'iniziativa e si è impegnato a verificare con il Sindaco la disponibilità di terreni da concedere in uso. Considerando poi la validità del progetto ha offerto un proprio fondo in località “Miola” per produrre prodotti agricoli biologici e venderli in piazza o al mercato.
Il dott. Motolese si è soffermato sulle qualità dei prodotti pugliesi e la necessità di favorire iniziative tese a incrementare la cultura e il mercato del biologico finalizzato ad una sana alimentazione, anche se più costosa. Per la coltivazione biologica è necessario preparare il terreno e garantire la corretta crescita delle piante. Il terreno, dopo essere stato arato, andrà fertilizzato con stallatico fresco o secco. La sostanza organica aggiunta in questa forma verrà poi degradata da parte dei microorganismi presenti nel terreno che libereranno gli elementi nutritivi in una forma assimilabile dalle piante. In aggiunta possono poi essere utilizzati il terriccio da compostaggio (ottenuto mediante la decomposizione di materiale organico vegetale), il sangue secco (prodotto nei macelli) o le ceneri della legna.
E' intervenuta anche la dirigente della scuola Mancini, la quale si è complimentata con i ragazzi e gli insegnanti impegnati nel progetto, diretto dal dott. Liuzzi, per i risultati ottenuti ed ha salutato con gioia la nascita a Crispiano di un'altra associazione, che come le altre, necessitano di essere liberi e indipendenti. Concetto sui quali si è dichiarato d'accordo il consigliere dell'associazione Luca Lopomo. E' seguita la cerimonia di consegna dei diplomini ai bambini che hanno partecipato al progetto. Al termine Cassese ha illustrato le innumerevoli attività che vengono svolte nella bellissima Masseria del Duca di epoca medioevale, tra cui l’allevamento avicolo con 40.000 capi con annesso centro imballaggio uova, l’allevamento di 250 vacche frisone italiane con annesso caseificio aziendale, la coltivazione dell’uliveto di 200 ettari in agricoltura biologica con 40.000 ulivi secolari e frantoio aziendale con centro imbottigliamento e confezionamento, 11 ettari di vigneto da vino e la masseria didattica con oltre 7.000 visite annue. Una filiera produttiva corta, cortissima, anche se la distribuzione dei prodotti avviene oramai sull’intero territorio nazionale e in alcune nicchie di mercato estero. La Masseria del Duca è stata la prima e per ora unica azienda agricola in Puglia a dotarsi di un impianto di biogas grazie al quale, attraverso una naturale fermentazione anaerobica dei propri sottoprodotti di lavorazione, produce energia elettrica che copre il fabbisogno aziendale e che viene ceduta alla rete a beneficio di numerose famiglie. L’intera produzione aziendale è dunque senza alcun impatto ambientale, con zero scarti e zero emissioni in atmosfera. Un contributo concreto ed importante per una produzione di qualità in armonia con la natura.
Michele Annese
Crispiano, 18 marzo 2016
Pasquale Frulli e Silvia Laddomada |
“Le tradizioni pasquali a Taranto e nella provincia ionica”, è stato il tema trattato, giovedì scorso, all'Università della Sapienza e del Tempo Libero “Minerva” di Crispiano. Il dott. Pasquale Frulli ha sintetizzato i significati dei riti Pasquali che si svolgono a Taranto il giovedì e venerdì santo.
“Nel primo pomeriggio del giovedì santo- egli ha detto - inizia il pellegrinaggio dei Confratelli del Carmine nei “Sepolcri” allestiti in ogni chiesa della città. Escono in coppie o “poste”, a piedi nudi e incappucciati, e percorrono le vie cittadine facendo sosta in ogni sepolcro lungo il loro percorso. Sono i perdoni, in tarantino “perdune”, e simboleggiano i pellegrini che si recavano a Roma in cerca del perdono di Dio. Le “poste” impiegano diverse ore a compiere il tragitto designato perché avanzano con un dondolio lento ed esasperante che i tarantini chiamano “a nazzecate”.
Poi ha parlato della nascita delle due processioni, dei Misteri e dell’Addolorata, risalente al 1603, quando Don Diego Calò ordinò a Napoli le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata. Nei secoli successivi si sarebbero aggiunti alla processione altri simulacri, raffiguranti i momenti più significativi della Passione e Morte di Gesù. “Nel 1765 – ricorda Frulli - fu Francesco Antonio Calò, discendente di Don Diego, a dare una svolta a questo rito, donando le statue che componevano la processione alla Chiesa del Carmine e conferendo ad essa il compito di perpetrare la tradizione. Com'è noto tutti i perdoni devono rientrare al Carmine entro la mezzanotte del giovedì – come Cenerentola – proprio quando, dalla Chiesa di San Domenico, parte la Processione della Madonna Addolorata”.
Questa processione si conclude solo il pomeriggio del Venerdì Santo alle 17:00, per consentire l’inizio della seconda processione, quella dei Misteri, che si dirama dalla Chiesa del Carmine, per farvi nuovamente ritorno solo alle 7:00 del mattino del sabato.
Piccola curiosità: il troccolante della Processione dei Misteri viene incappucciato solo dopo aver varcato il sagrato della Chiesa del Carmine.
Poi, gli viene messo anche il cappello. Inoltre la tradizione prevede che la statua, all’uscita dalla chiesa, sia salutata con l’esecuzione della Marcia Funebre “A Gravame” che l’autore Bastia, aveva dedicato ad un giovane musicista della banda scomparso in un tragico incidente sul lavoro. “E’ un evento – ha concluso Pasquale Frulli - davvero singolare quello della Pasqua Tarantina: gli abitanti mostrano il loro vero volto e danno prova di coraggio, rispetto delle tradizioni e sacrificio. Persino la città sembra sforzarsi di apparire più bella, e con il suo mare e le sue bellezze, pare di sentirla sussurrare all’orecchio: “Natale con i tuoi, Pasqua a Taranto”.La direttrice dell'Università Silvia Laddomada ha illustrato le tradizioni, i riti religiosi, le credenze popolari presenti nel territorio provinciale, soffermandosi sul significato simbolico dei dolci e dell'uovo di Pasqua.
Il prossimo incontro si terrà il 31 marzo, alle ore 18, sempre nella sede dell'Associazione “Minerva”, in via degli Aranci 19 e si parlerà di “Tradizioni pasquali a Nea Halkidona (Atene)”. Relatore il prof. Carmine Prisco.
Michele Annese
Al termine dell’incontro, che si terrà giorno 17 marzo, nella sede di via degli Aranci n.19, con inizio alle ore 18, ai “fortunati” partecipanti verrà offerto un dessert con torte personalizzate per festeggiare i compleanni della presidente dell’Associazione Mariangela Liuzzi e della direttrice Laddomada.
Al secondo incontro culturale, organizzato giovedi scorso dall’Università Minerva, il dott. Renato Valente ha intrattenuto i partecipanti sul tema: “La musica è....”, tracciando un escursus dell’evoluzione del suono, con particolari riferimenti storici alla scrittura della musica e alla sua funzione terapeutica. La serata si è conclusa con l’ascolto di brani di musica orientale, eseguiti con l’uso di originali strumenti.
L’invito è rivolto a tutti, l’ingresso è libero, lo slogan della direzione dell’Università è: “Vuoi trascorrere con noi qualche ora settimanale del tuo tempo libero per arricchire il tuo bagaglio culturale? Vieni! E porta qualcuno con te”.
“Minerva” avvia le iniziative dell'Universita'
Crispiano, 24 febbraio 2016
L'Associazione di volontariato Minerva ha ampliato la sua sede di via degli Aranci per migliorare i servizi di assistenza ai ragazzi e le attività dell'Università del Sapere e del Tempo Libero. Un salone, adiacente ai locali utilizzati dall'Associazione, è stato restaurato e dotato di arredi per lo svolgimento delle attività e nel quale si sono incontrati numerosi ragazzi per festeggiare il Carnevale. Ora saranno avviate nuove iniziative, anche in collaborazione con la Scuola Media “F.Severi” di Crispiano. Con gli studenti verrà ripetuto il progetto di Maria Giuseppa Montanaro “Il Giornale informatico”, organizzato in collaborazione con il locale Istituto Comprensivo Francesco Severi, che l'anno scorso ha suscitato molto interesse; nella sede dell'Associazione, oltre al corso di ricamo coordinato da Pina Solito, verranno avviati i corsi di recitazione per bambini, che durante il Carnevale hanno già sperimentato con grande entusiasmo delle semplici drammatizzazioni di racconti e i corsi di Fumetto al computer. Sono inoltre in programma attività di laboratorio creativo e artistico nel tempo libero, a cui si aggiungeranno l'ora di gioco e di svago collettivo. Naturalmente – assicura la presidente dell'Associazione Mariangela Liuzzi - i bambini che hanno bisogno vengono aiutati a fare i compiti, e per le famiglie che lo richiedono è disponibile il trasporto da casa, e ritorno, per la scuola e per l'associazione.
Anche l' ”Università”, diretta da Silvia Laddomada, ha programmato la sua attività e presto saranno comunicate le date delle conversazioni culturali e delle iniziative turistiche e ricreative. Nel primo incontro si parlerà dei generi musicali e dei benefici della musico-terapia, seguiranno incontri di lettura di pagine di noti testi classici, italiani e non; proiezione di documentari storici; visite alle masserie e agli insediamenti rupestri del territorio;Teatro Epidauro |
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