venerdì 6 luglio 2018

Il disagio degli Artisti del primo Novecento

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RELAZIONE DELLA

PROF.SSA  SILVIA LADDOMADA


Introduzione:

Si continua col ricordare l'angoscia esistenziale che caratterizzò il mondo della cultura e dell'arte, nel periodo più splendido del primo Novecento: la belle époque. La borghesia credeva  solo nel proprio progresso economico e nel profitto; le nazioni entravano in competizione, si parla di colonialismo, di sfruttamento dei popoli più poveri, col pretesto di civilizzarli. 
La crisi dei valori generò un disagio, un'inquietudine, una paura del futuro che, soprattutto tra gli intellettuali che vedono la loro arte ridotta a merce, si espresse con un comportamento trasgressivo e in forme letterarie e artistiche in contrasto con i canoni tradizionali.
Dopo le correnti artistiche d'Avanguardia dell'Espressionismo e del Dadaismo, parliamo ora del Futurismo, Cubismo, Surrealismo.


Il FUTURISMO - E' una corrente di Avanguardia italiana che offre soprattutto in Arte i suoi risultati più alti. Il primo manifesto futurista fu pubblicato nel 1909 da Tommaso Marinetti, sul quotidiano Le Figaro a Parigi. I futuristi esaltano l'amore per il pericolo, per il coraggio, per la rivolta, per l'audacia; considerano la guerra " l'unica igiene del mondo" e prediligono come soggetto d'arte: le automobili, le industrie, le folle agitate, gli aeroplani, tutti simboli di una società in rapida evoluzione.
In campo artistico fu firmato nel 1910, a Milano, il primo "manifesto dei pittori futuristi". Primo esponente firmatario Umberto Boccioni. Gli altri sono Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla, Gino Severini.
Essi vogliono esprimere in arte il dinamismo, la velocità e gli stimoli provenienti dalla società moderna, in polemica col passato e le tradizioni, tenute in vita "da una mentalità borghese e dagli innumerevoli musei che coprono l'Italia di innumerevoli cimiteri".
Spesso rappresentano scene urbane, e incentrano la ricerca sulla rappresentazione del movimento, evocandone l'idea attraverso la tensione delle linee e l'uso del colore, dispiegato in vorticose spirali.
Per rendere l'idea dl dinamismo e del movimento, tendono a deformare le immagini, come se fuggissero via, nel momento in cui lo spettatore presta loro attenzione.
L'aggressività, l'esaltazione dello spirito patriottico, del militarismo, renderanno possibile l'avvicinamento all'ideologia del Fascismo, a cui i futuristi rimarranno legati.

"La città che sale" di Boccioni
Il movimento è dato dai grandi cavalli che si scagliano contro gli uomini, incapaci di dominarne l'irruenza. La città, luogo per eccellenza della vita moderna, vista come luogo di azione, rappresentata in un dinamismo frenetico, verso una esaltante ascesa.

Nella fase di pieno Futurismo, la pittura di Boccioni si spinge verso l'astrazione, scompone le forme (influenza del cubismo), e punta sulla luce, che irradiandosi nello spazio, riesce a dare l'idea del moto e dello scatto.
"Dinamismo di un foot-baller"di Boccioni




Sempre nell'ottica futurista, di raffigurare la velocità e rendere visibile il movimento, si colloca la tela di Balla, 
 



"Bambina che corre sul balcone"; in essa si affiancano immagini ripetute del soggetto, sembra una successione di piccoli fotogrammi, in tal modo essi evocare il dinamismo, accentuato da pennellate di colore. Il volto della bambina é anonimo. L'idea del movimento è suggerita dagli stivali, ai quali Balla riserva colori più marcati.





"Lampada ad arco" di Giacomo Balla
La tela rappresenta un lampione elettrico che illumina la notte con i suoi fiotti di luce, sopraffacendo persino lo spicchio di luna. La particolarità del quadro é legata al fatto che il soggetto (un banale lampione elettrico) possa trasmettere emozioni paragonabili a quelle del chiaro di luna.




"Stati d'animo: gli addii" di Boccioni
Il principio futurista del dinamismo e della velocità serve non solo a celebrare la modernità meccanizzata, ma anche per esprimere sensazioni, emozioni, grovigli psicologici.





"Dinamismo di un cane al guinzaglio"di Balla
Il soggetto é banale, (la corsa di un cane tenuto al guinzaglio da una signora dall'abito lungo): sono moltiplicate in una serie di forme sovrapposte quella che sarebbe una forma unica, se statica. Un fotogramma scattato con l'obiettivo aperto nell'attimo in cui si compie il movimento del soggetto.









Il CUBISMO - E' una corrente artistica con caratteristiche originali e distinte da altri movimenti dell'epoca. Gli artisti più noti sono: Georges Braque, Pablo Picasso, Paul Cézanne, Salvador Dalì ( che con le sue solitarie sperimentazioni anticipò lo stile e le tematiche cubiste).
Il termine "cubismo" è occasionale : nel 1908 Henri Matisse , osservando alcune opere di Braque, composte da "piccoli cubi" , le giudicò negativamente, il critico Louis Vauxcelles le chiamò "bizzarrie cubiste". Da allora le opere di Braque e Picasso vennero denominate cubiste.
I pittori cubisti prendono spunto dalla realtà per creare un'altra realtà, fondata non sulla natura che ci circonda, non su ciò che vedono i nostri occhi, ma su ciò che comprende la nostra mente.
Essi vogliono esprimere una visione simultanea delle cose nello spazio: immagini sovrapposte che tendono ad esasperare i volumi, a ridurre le figure ad aspri incastri di forme essenzialmente geometriche, a cubi soprattutto.
Un quadro cubista fa appello essenzialmente alla sensibilità lirica dell'osservatore.
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Manifesto del Cubismo é la tela "Demoiselles d'Avignon" di Pablo Picasso (1907). Si passa dalla rappresentazione realistica alla riflessione sul linguaggio pittorico. L'arte esprime il relativismo conoscitivo e il soggettivismo tipico dell'epoca.
Successivamente i cubisti passano ad un vero smontaggio della realtà: sperimentano l'utilizzo di materiali atipici: stoffe, ritagli di giornale, olio su tela, ecc. , secondo la tecnica del collage.

"Le demoiselles d'Avignon" di Picasso
Un'opera che suscitò scandali e reazioni negative, ma innescò la nascita del cubismo.
Il titolo originario era "bordello filosofico", una scena da postribolo nella malfamata via d'Avignon di Parigi.
Cinque donne disposte frontalmente, e costruite secondo il criterio della visione simultanea da più lati. Esse non hanno morbidezze e armonie anatomiche, sono figure spigolose e taglienti. I lineamenti dei volti sono schiacciati e grotteschi, simili a profili egizi.
Le figure incombono sullo spettatore, "costringendolo a vedere".
Picasso non ha raffigurato cinque donne, ma ha scomposto le figure in "pezzi" quasi autonomi, che ha poi inserito in un dipinto senza profondità, totalmente bidimensionale. Anche il cielo che affiora é fatto di superfici geometriche, come pezzi di vetro sovrapposti.
Le tre figure di sinistra sono naturalistiche, occhi presentati frontalmente, ma naso di profilo. A destra si riduce il volume delle figure, i volti sono sostituiti da maschere tribali, "arte nera", arte africana che gli artisti europei amavano. La donna in basso è di spalle, la sua testa sembra ruotata di 180 gradi sul collo.
Tutto il quadro è una serie di piani solidi, che si intersecano secondo angolazioni diverse, sembra tridimensionale, si intravvede lo sfondo, ma è irregolare.




"La chitarra" di Picasso
Nel quadro sono incollati ritagli di giornale e frammenti di carta da parati, che ricompongono la forma dello strumento musicale, attraverso figure geometriche elementari.




 




"Donna con chitarra" di Georges Braque
Il cromatismo é limitato, perché si tratta di un'immagine più mentale che naturale. Diversi indizi aiutano a riconoscere il soggetto: le parti del corpo della donna e della chitarra; le parti dell'ambiente che la circonda, lo sfondo trattato con colori più chiari, il soffitto. Tutti scomposti su singoli piani tridimensionali e poi ricomposti nelle due dimensioni del quadro.




IL SURREALISMO -  Movimento letterario e artistico francese, di cui é massimo esponente André Breton . Il primo manifesto surrealista risale al 1924. Esso dà molta importanza all'immaginazione, al sogno, agli incubi, ai lapsus, alle angosce, basando la poetica sulla formula dell'automatismo psichico. Occorre ascoltare la parola interiore, questa sorge improvvisa, e a sua volta sollecita l'inconscio a manifestarsi nella catena delle libere associazioni, non soggette al controllo razionale, né alla logica del ragionamento. (notevole l'influenza del pensiero di Freud). Nel gruppo dei surrealisti troviamo Max Ernst, Salvador Dalì, Joan Mirò, René Magritte.
Diceva Ernst, citando il poeta francese Lautreamont. "bello come l'incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio".







"Fiori di neve" di Ernst
Accostamento di realtà inconciliabili, ma dal loro incontro nasce un nuovo significato estetico.








 

"Cigni riflessi in elefanti" di Dalì
Elementi reali, stravolti nelle loro proporzioni, nel peso e nella funzione, collocati in contesti insoliti. Insiemi fantasiosi , creati col meccanismo delle libere associazioni. Sono espressione di inquietudini interiori, incubi.



 
 

"Terra arata" di Mirò
La sua terra catalana, evocata mediante la stilizzazione dei campi arati, del pino e del fico.



 




"Il falso specchio" di Magritte
Un'immagine inquietante e ambigua. La realtà a cui l'occhio guarda non é quella materiale, ma è la realtà dell'inconscio, dei fantasmi e delle angosce interiori.



 
"Il carnevale di Arlecchino" di Mirò
Le creature della fantasia festeggiano un divertente carnevale in una piccola stanza. Le figure non nascono come creazioni spontanee, ma come elaborazioni di pensieri, anche momentanei, o nati per caso nella mente, trasformati in oggetti da rappresentare. La composizione e ogni dettaglio che ne fa parte è accuratamente concepito, come l'inserimento della scala, che offre all'artista la possibilità di aggiungere linee diagonali in una composizione ricca di linee curve.


 
"La persistenza della memoria" di Dalì
Oggetti familiari, come gli orologi, assumono consistenze semiliquide, e si dispongono in un esterno quasi deserto, a suggerire un'oscura concezione del tempo. E' un'immagine onirica: spesso, mentre si sogna, gli oggetti più comuni della vita quotidiana, gli animali, gli elementi del paesaggio, o le stesse figure umane, vengono collocati in contesti insoliti o improbabili, così da provocare nello spettatore un disturbante senso di inquietudine. Questo contrasto intensifica, secondo l'artista, la carica di suggestività poetica del quadro.