Relatrice: Silvia Laddomada
L'inizio del 20° secolo fu caratterizzato da un generale ottimismo, da
una situazione economica effervescente e da un'apparente stabilità
nelle relazioni internazionali.
Un'epoca
felice: appunto la belle époque.
E'
un'espressione coniata in Francia durante la grande guerra; indicava
il periodo compreso tra il 1890 e il 1914.
Da
un lato si riferiva al grande progresso di quei decenni, frutto della
seconda rivoluzione industriale, dall'altro conteneva un richiamo
nostalgico a un periodo di pace, spazzato dagli orrori della 1^
guerra.
L'ottimismo
di quel periodo fu interpretato dalla corrente filosofica del
Positivismo.
Questo
pensiero suggeriva che l'avanzamento delle conoscenze e delle
capacità umane avrebbe generato un progresso inarrestabile, un
progresso basato su un'incrollabile fiducia nella scienza.
Era
un periodo di forti illusioni, sembrava che l'Europa, finalmente in
pace, potesse dominare il mondo, quasi avesse una missione
civilizzatrice.
Pellizza da Volpedo:"Quarto Stato" |
Il
progresso scientifico garantiva la guarigione da alcune malattie
incurabili, come il colera, la tubercolosi; procedevano le ricerche
sulla radioattività, con i coniugi Curie.
L'introduzione
della macchina nelle industrie portava a una diminuzione dei costi di
produzione, quindi si registrò una crescita del reddito e dei
consumi. Il fenomeno più vistoso di questo periodo è costituto
dall'emergere delle masse nella vita civile.
Protagonisti della nuova scena sociale e politica cominciarono a diventare gli operai della grande fabbrica e i ceti medi delle città. Per società di massa intendiamo una società in cui un numero ampio di persone prende parte alla vita economica, politica e culturale del paese. Nei maggiori centri urbani sorgevano i grandi magazzini, in cui si vendevano tutti i prodotti disponibili sul mercato: biciclette, mobili, biancheria, profumi, gioielli.
Protagonisti della nuova scena sociale e politica cominciarono a diventare gli operai della grande fabbrica e i ceti medi delle città. Per società di massa intendiamo una società in cui un numero ampio di persone prende parte alla vita economica, politica e culturale del paese. Nei maggiori centri urbani sorgevano i grandi magazzini, in cui si vendevano tutti i prodotti disponibili sul mercato: biciclette, mobili, biancheria, profumi, gioielli.
Le
capitali si accesero di luce e di mondanità.
L'illusione
del benessere si diffuse attraverso l'eleganza di un nuovo stile,
l'art nouveau o liberty, che impregnò la vita quotidiana, dall'arte
alla pubblicità, dagli oggetti di arredamento all'abbigliamento.
Un salone della Corte di Vienna |
La
belle époque é il periodo in cui si sviluppano le attività che
appartengono al tempo libero. La borghesia promosse la frequentazione
di teatri, cinema, cabaret, locali in cui si allestivano spettacoli
di musica e intrattenimento.
Nel
1994, i fratelli Lumiere, infatti, avevano realizzato a Parigi la
prima proiezione di 10 minuti di immagini in movimento, nasceva il
cinema muto.
Si
diffuse l'uso del grammofono per l'ascolto della musica, si diffuse
la stampa quotidiana; fu facilitata la trasmissione di notizie grazie
a Guglielmo Marconi che nel 1901 inventò il telegrafo e ad Antonio
Meucci che nel 1876 ideò il telefono.
Nel
tempo libero le masse si dedicavano anche allo sport, come il calcio
(le prime forme di professionismo si ebbero in Inghilterra), il
ciclismo (ricordiamo il giro di Francia nel 1893 e il giro d'Italia
nel 1908, organizzato dalla Gazzetta dello Sport).
Nel
1896 ad Atene ritornavano a svolgersi le Olimpiadi, con Pier de
Coubertin.
Anche
il turismo divenne un fenomeno di massa, sia nella sua forma di
viaggio e conoscenza, sia in quella di riposo e svago.
Periodicamente
la gente si concedeva qualche giorno di villeggiatura in località di
mare; l'élite si spingeva verso le coste francesi, greche, italiane.
Oppure
si muoveva da una capitale all'altra viaggiando sul favoloso Orient
Express, inaugurato il 4 ottobre 1883 con un primo viaggio Parigi-Istanbul, in seguito con deviazioni chieste
dalla clientela di lusso (in Italia le fermate erano Milano o
Venezia).
Salottino in un vagone dell'Ortient Exspress |
Era
un treno di superlusso, dotato di ristoranti eccelsi, cabine letto
principesche, salette e sale da gioco.
Nei
salottini avvenivano incontri galanti segreti, o si tenevano riunioni
in cui decidere i destini del mondo.
Col tempo é stato sostituito da treni più veloci, altrettanto lussuosi, ma é rimasto un mito. Dal 2009 di esso non si é più parlato.
I
Centri simboli, di questi anni trionfanti, sono Parigi e Vienna.
Soprattutto
Parigi, capitale della cultura, dell'arte, degli spettacoli, delle
scienze, dello sport, della moda e dei consumi.
Non
a caso il simbolo della belle époque é spesso considerata la torre
Eiffel, la torre in ferro progetta dall'ing. Alexandre Gustave
Eiffel, inaugurata a Parigi per l'esposizione universale del 1889.
La
sua sagoma slanciata e protesa verso l'alto era simbolo di progresso
inarrestabile.
Parigi
era il fulcro delle tendenze artistiche più innovative del
continente: i quartieri di Montmartre e Montparnasse, i viali lungo la
Senna e i piccoli caffè che sorgevano ovunque, erano i luoghi in cui
intellettuali, pittori, letterati di tutta Europa trattavano ogni
argomento.
Anche
a Vienna capitale della felix Austria (Austria felice) operavano
intellettuali e artisti influenti. Qui dominava la corte imperiale di
Francesco Giuseppe, con i suoi gran balli nei salotti, dove
echeggiavano le note di valzer di Strauss.
A
Parigi i simboli erano il chez Maxim's, un locale di lusso, tutto
specchi e divani rossi, dove principi, politici, finanzieri, artisti
e le loro donne, vestite dai maestri dell'alta moda, attendevano
l'alba bevendo champagne.
Henry de Toulose Lautrec: "ballo al Moulin Rouge" |
Poi
c'era un cafè-chantant, un locale che organizzava gli spettacoli dai
quali é nato il musical, il Moulin Rouge, dove una folla maschile
schiamazzante assisteva allo sfrenato can-can delle cosiddette
"sciantose", cantanti e ballerine acrobatiche. Un locale malfamato, ma ben presto frequentato anche da nobili in cilindro, pronti a farsi trascinare dalla vivacità e volgarità, riservate alle classi popolari
Questo
mondo fu immortalato da un grande pittore dell'epoca Henry de Toulose
Lautrec.
Da non dimenticare che lo sconto tra il Titanic e un iceberg é figlio della belle époque.
Titanic |
Il transatlantico che inaugurava il viaggio da Londra a New York (1912), doveva battere ogni record, quindi il capitano abbandonò ogni prudenza nell'attraversare l'Atlantico, scontrandosi con l'iceberg.
Fu
lanciato un SOS, grazie alla radio di Marconi, ma nessuna nave vicina
possedeva la ricevente...morirono 1523 persone.
Nonostante
tutto, la Storia appariva come un percorso lineare; l'industria
facilitava la vita e moltiplicava il benessere; il progresso
prometteva all'uomo di costruire un mondo migliore e di risolvere
difficoltà e problemi.
Le
basi di questa fiducia, però, erano piuttosto fragili.
Quando
il progresso mostrò i suoi tratti più complessi, e i conflitti tra
gli Stati divennero sempre più aspri, allora apparvero le prime
ombre nel luccichìo della belle époque.
Mentre
l'Europa sembrava avere dinanzi a sé un avvenire di pace e di
benessere, mentre la società di massa muoveva i primi passi, molti
intellettuali avvertivano una forte inquietudine: ai loro occhi
l'Europa, con la sua millenaria e prestigiosa cultura appariva
sull'orlo del disfacimento; parlavano di tramonto, di crepuscolo
delle forme di civiltà, intuivano la fine dell'età d'oro delle
sicurezze.
La
borghesia, con i suoi valori, le sue istituzioni, la sua ipocrisia,
aveva messo in discussione il ruolo dell'individuo, il ruolo della
famiglia e delle sue istituzioni. L'uomo, posto all'improvviso di
fronte a tanti cambiamenti, aveva smarrito il senso della propria
identità e le solide certezze del passato, senza aver trovato
stabili punti di riferimento per il presente.
Grande magazzino (manifesto pubblicitario parigino) |
Era
crisi esistenziale: la ragione e la vita erano minacciate da forze
incontrollabili, contro cui era inutile lottare.
Molti
intellettuali assumevano atteggiamenti trasgressivi, esprimevano in
modo provocatorio lo smarrimento dell'individuo. Molti filosofi
elaboravano teorie opposte al razionalismo positivistico. emergeva
una cultura che esaltava l'azione istintiva, violenta, irrazionale,
con gravi ripercussioni sul piano politico.
Queste
contraddizioni, queste tensioni prepararono il tragico scenario del
conflitto generalizzato, che esplose nel 1914.
Poesia di Silvia Pent
Orient Express... Un mio sogno...
Un
fischio , uno sbuffo , un cigolio ,
una nuvola gonfia, soffice morbida...
Sogni ...sogno....
una nuvola gonfia, soffice morbida...
Sogni ...sogno....
Un leggero turbinio di sete, pizzi, merletti,
uno sfarfallìo di piume e velette,
un inebriante profumo di gaiezza e note d'oriente,
un gorgoglìo sommesso di timide risatine contenute ,
un occhieggiare di facezie intuite e sperate ...
Sogni...sogno....
Bianco cielo di città innevate,
ambrate luci di guglie nella sera,
argentei nastri snodati nelle città,
gargoil appollaiati in attesa di risveglio,
pinnacoli svettanti nel rosso del tramonto...
Sogni...sogno....
Dolce cantilenare di brusii segreti,
leggero sussurrare di labbra delicate,
ammiccante palpito di ciglia,
intriganti sguardi mal celati...
Sogni...sogno....d'altri tempi :
del viaggio d'un treno speciale,
del tempo che fu, narrato dai ricordi d'altri,
del mondo passato in cui vorrei essere,
del sogno che tale si manterrà .....
nella carrozza dell'Orient Express.....