RELAZIONE DI VALERIA BASILE | |||||||||||||||||||
LA RELATRICE VALERIA BASILE CON SILVIA LADDOMADA |
A causa della ricchezza dei due anni di riflessioni che ha apportato
il cammino sinodale, la presente Esortazione affronta, con stili
diversi, molti e svariati temi. Questo spiega la sua inevitabile
estensione. Perciò non consiglio una lettura generale affrettata.
Potrà essere meglio valorizzata, sia dalle famiglie sia dagli
operatori di pastorale familiare, se la approfondiranno pazientemente
una parte dopo l’altra, o se vi cercheranno quello di cui avranno
bisogno in ogni circostanza concreta. E’ probabile, ad esempio, che
i coniugi si riconoscano di più nei capitoli quarto e quinto, che
gli operatori pastorali abbiano particolare interesse per il capitolo
sesto, e che tutti si vedano molto interpellati dal capitolo ottavo.
Spero che ognuno, attraverso la lettura, si senta chiamato a
prendersi cura con amore della vita delle famiglie, perché esse «non
sono un problema, sono principalmente un’opportunità». (AL 7).
5.
Questa Esortazione … la intendo come una proposta per le famiglie
cristiane, che le stimoli a stimare i doni del matrimonio e della
famiglia, e a mantenere un amore forte e pieno di valori quali la
generosità, l’impegno, la fedeltà e la pazienza. In secondo luogo
… si propone di incoraggiare tutti ad essere segni di misericordia
e di vicinanza lì dove la vita familiare non si realizza
perfettamente o non si svolge con pace e gioia.
Intervento di Antonella Annese |
6.
Nello sviluppo del testo, comincerò con un’apertura ispirata alle
Sacre Scritture, che conferisca un tono adeguato. A partire da lì
considererò la situazione attuale delle famiglie, in ordine a tenere
i piedi per terra. Poi ricorderò alcuni elementi essenziali
dell’insegnamento della Chiesa circa il matrimonio e la famiglia,
per fare spazio così ai due capitoli centrali, dedicati all’amore.
In seguito metterò in rilievo alcune vie pastorali che ci orientino
a costruire famiglie solide e feconde secondo il piano di Dio, e
dedicherò un capitolo all’educazione dei figli. Quindi mi
soffermerò … davanti a situazioni che non rispondono pienamente a
quello che il Signore ci propone, e infine traccerò brevi linee di
spiritualità familiare.
Itinerario
del Documento:
Cap.
1 – ALLA LUCE DELLA PAROLA
Cap.
2 – LA REALTÀ E LE SFIDE DELLE FAMIGLIE
Cap.
3 – LO SGUARDO RIVOLTO A GESÙ: LA VOCAZIONE DELLA FAMIGLIA
Cap.
4 – L’AMORE NEL MATRIMONIO
Cap.
5 – L’AMORE CHE DIVENTA FECONDO
Cap.
6 – ALCUNE PROSPETTIVE PASTORALI
Cap.
7 – RAFFORZARE L’EDUCAZIONE DEI FIGLI
Cap.
8 – ACCOMPAGNARE, DISCERNERE E INTEGRARE LA FRAGILITÀ
Cap.
9 – SPIRITUALITÀ CONIUGALE E FAMILIARE
La
cura della famiglia nell’Amoris Laetitia ci permetterà di fare un
piccolo viaggio cercando di capire cosa intendiamo per cura e come
questa cura si possa realizzare nei confronti di una realtà bella,
straordinaria, splendida, ma nello stesso tempo molto fragile come
quella della famiglia.
In
che cosa consiste la questione dell’etica della cura?
-
Impegno nella relazione. Comprendere che ciò che è rilevante nella valutazione di una questione morale non è tanto la singola azione, valutata in maniera astratta, estrapolata dal contesto, ma l’impegno nella relazione; ciò che è importante è il modo in cui io posso e colgo il valore della relazione, la relazione che si crea (cfr Amy).
-
Sensibilità al contesto. Comprendere che non tutte le situazioni sono uguali; sono necessarie l’attenzione, la sollecitudine, la premura. Guardare al problema non in maniera distaccata, ma farsene carico, interessarsi, prendere a cuore la situazione (cfr I care)
-
Unicità della situazione. Ogni singola situazione è unica, è particolare non ne esistono altre uguali! Possono esistere tanti malati di uno stesso reparto, con la stessa patologia, ma la stessa patologia è completamente diversa in un organismo rispetto ad un altro.
Noi
come persone non siamo individui, ma siamo un ecosistema, ma noi non
siamo se non nella relazione!! L’uomo è relazione, vive nella
relazione, vive perché è relazione non si dà esperienza di vita
che non nasca da una relazione e che non si sviluppi attraverso delle
relazioni . (vedi la relazione materna). L’essere umano , il
neonato, lasciato da solo subito dopo la nascita, non sopravvive,
perché noi abbiamo bisogno di cura, perché siamo vulnerabili.
Cosa
significa “prendersi cura” applicato alla famiglia?
L’attenzione,
la premura, la sollecitudine, che possono essere esplicitazioni del
termine cura sono state prese a cuore da Papa Francesco nel momento
in cui ha dovuto affrontare una situazione splendida e allo stesso
tempo fragile come quella della famiglia.
Il
cuore dell’Esortazione apostolica post-sinodale è l’amore nella
famiglia e nel matrimonio, e non fare una relazione astratta sulla
famiglia o sul matrimonio o risolvere il problema delle situazioni
cosiddette irregolari!!!
Quando
si sono riuniti i circuli minores del Sinodo dei Vescovi su “la
Famiglia”, dei 13 gruppi 11 hanno iniziato parlando dei problemi
famigliari così come erano emersi dai questionari inviati alle
diocesi di tutto il mondo, e solo 2 dei 13 circuli hanno iniziato
parlando dell’esperienza delle loro famiglie; ciascuno ha
raccontato la propria esperienza famigliare, con la grande scoperta
che la maggior parte degli illustri prelati proveniva da situazioni
di grande fragilità famigliare (genitori divorziati, abbandono dalla
nascita etc.).
Papa
Francesco richiama all’essenziale per la vita, e l’essenziale per
la vita è vivere l’esperienza dell’amore. La più grande
esperienza d’amore, ogni tipo di amore, può trasformarsi in
un’esperienza di grande dolore. Perché? Perché quando ami
qualcuno ti illudi che lui provi la stessa cosa per te. Ma non è mai
così! Perché il tuo amore non sarà mai uguale al suo. Anche in una
relazione coniugale non esiste un amore uguale, esiste sempre e
comunque una persona che ama un’altra persona con mezzi (il
vissuto, il carattere, la personalità, i suoi difetti, le fragilità)
che solo lui ha e che nessun altro ha!
Papa
Francesco dice che non c’è niente di più importante nella vita di
una persona che avere un’altra persona di cui prendersi cura e
gioire perchè io mi sto prendendo cura di te e provare piacere non
perché io riceva qualcosa da te ma solo e soltanto per il gusto di
prendermi cura di te!
Il
Papa mette in evidenza che siamo figli delle fragilità delle nostre
famiglie, ma siamo anche figli della bellezza e dell’amore che
viviamo nelle nostre famiglie e a volte sono anche le fragilità che
noi sperimentiamo nella vita familiare che ci temprano, che ci
rendono quello che siamo. Non possiamo prescindere da questo
contesto; la nostra vita si fonda sulle cure che noi riceviamo dalla
nostra famiglia, siamo figli dei difetti dell’amore, ma usciamo
bene anche se siamo figli di questi difetti. Siamo tutti difettati,
ma è bello esserlo perché ciò i porta a prenderci cura l’uno
dell’altro.
Siamo
tutti vulnerabili, e per questo abbiamo bisogno dell’altro; senza
l’altro non possiamo vivere e la dimensione della comunità
familiare è quella dimensione che ci permette di crescere, perché
lì riceviamo cura.
Prendersi
cura della famiglia...Come?
Quali
sono i passi che Papa Francesco suggerisce per aver cura della
famiglia anche delle famiglie che sono in situazioni cosiddette
“irregolari”. (Cap. 8)
Per
aver cura della famiglia ci vogliono tre verbi, che costituisco il
titolo del capitolo ottavo :
-
ACCOMPAGNARE
-
DISCERNERE
-
INTEGRARE
-
ACCOMPAGNARE
«La
Chiesa deve accompagnare con attenzione e premura i suoi figli più
fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito»
(AL 291).
Accompagnare
significa essere vicino! Essere misericordioso che non significa
assolvere sempre né va bene negare il perdono in nome di una legge
morale. Questo principio è possibile applicarlo a tante situazioni,
al prete che confessa, alla relazione genitori-figli. Il genitore che
si scioglie subito avanti alle marachelle dei figli e il genitore che
invece che segue dritto nelle sue punizioni! Nella relazione
coniugale la moglie pretende continuamente dal marito o al contrario
si occupa di tutto lei. È necessario accompagnare e accompagnarsi in
un percorso graduale di conversione che ci accumuna tutti e che ci
aiuti a creare le situazioni di vita migliori possibili.
-
DISCERNERE
«Le
persone che hanno contratto matrimonio civile, che sono divorziati e
risposati, o che semplicemente convivono… possono trovarsi in
situazioni molto diverse, che non devono essere catalogate o
rinchiuse in affermazioni troppo rigide»
(AL 297-298).
Non
esiste «una
nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i
casi. È possibile soltanto un nuovo incoraggiamento ad un
responsabile discernimento personale e pastorale»
(AL 300).
Papa
Francesco sottolinea il rischio che noi corriamo di guardare alle
persone come a delle categorie. Esiste il divorziato, il separato, il
convivente etc. o lo tratto da categoria, rischiando di essere
astratto, teorico, idealista. Pensiamo che la soluzione ai problemi
sia avere una legge che ci dica cosa è giusto o cosa è sbagliato.
Ma non è sempre così!
Il
discernimento pastorale richiede ascolto empatico, impegno, tempo,
coraggio. Poi c’è il discernimento personale, perché nessuno si
può sostituire alla coscienza!
Tu
non sei una situazione irregolare tu sei…che ha vissuto una
determinata storia…
Il
discernimento richiede un cambiamento di mentalità che impegna tutti
a comprendere le differenze!
-
INTEGRARE
“È
vero che le norme generali presentano un bene che non si deve mai
disattendere né trascurare, ma nella loro formulazione non possono
abbracciare tutte le situazioni particolari. Nello stesso tempo …
ciò che fa parte di … una situazione particolare non può essere
elevato al livello di una norma»
(AL 304).
Amoris
Laetitia invita a renderci conto che ciò che è primario nelle
nostre relazioni è aver cura di una realtà che ci interessa più di
tutte quella dell’amore.
AVER
CURA DELL’AMORE!!
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