Crispiano,
31 agosto 2015
“...
a chijsa vecchie ca conosce le volpòne s'ha chiòse da réte e nange
ijapre chiù a nesciòne; L'ha sapòte pòre a Torre de Cachèsce
c'ha fusciote debbasce pe mètte pèsce; lore si ca se volene bène
pecce' de stu paijése canoscene le gioie e le pène. Quante none
viste de passà, quante sinneche one viste de cumannà, e tutte,
stateve secòre one fatte bune bune le danne lòre...”
La
satira crispianese di Michele Vinci, di cui è stato riportato uno
stralcio, fa comprendere, molto eloquentemente,
“la vita travagliata”
delle testimonianze storiche di Crispiano. In particolare la Chiesa
Vecchia, situata nel vallone, dove sono presenti testimonianze del
settecento riguardanti la nascita della Crispiano moderna.
L'Amministrazione Ippolito, come altre precedenti, non ha perso
occasione per dimostrare “la
disattenzione”
nei confronti di importanti manufatti, significativi per la storia
del paese e per quanti si sono adoperati, nei secoli, per trasmettere
a noi la cultura e il progresso civile.
A
rilevare questa “disattenzione” sono stati i consiglieri del
gruppo di minoranza “Paese
Futuro”,
i quali hanno sostenuto “la sollevazione popolare sui social
network”, scaturita all'indomani della realizzazione di una
stazione per biciclette elettriche proprio nel piazzale della
“Chiesa”.
“A
proposito della stazione per bicicletta elettrica, che, dopo la
sollevazione di popolo, è stata spostata e ricollocata in altro
luogo – scrivono sui social network- vogliamo evidenziare, per la
completezza dell'informazione, che il sito dove era stata montata era
precisamente quello che l'Amministrazione comunale aveva individuato,
con la delibera di Giunta Comunale n. 233 del 30/10/2014 che in parte
si riporta testualmente: “omissis
– Delibera - omissis - 1)
di accogliere la richiesta del G.A.L. Colline Joniche S.c. a.r.l.
intesa all’installazione di una stazione di ricarica per bicicletta
elettrica a pedalata assistita con autonomia di alimentazione; 2) di
individuare il sito per l’installazione del suddetto totem presso
l’area antistante la Chiesa S. Maria, ubicata in Via Unità
d’Italia (Fg. n. 56 p.la 312), così come risultante dalla
planimetria allegata; 3) di dare atto che il suddetto sito presenta
i requisiti richiesti in quanto è di immediata e non onerosa
disponibilità, è collocato nelle vicinanze del Centro IAT, è di
dimensioni idonea ed, altresì, è collocato in area che sarà dotata
di Videosorveglianza; - omissis -”.
“Pertanto,
caro Sindaco, non si trattava assolutamente di un sito temporaneo-
concludono
i Consiglieri -
ma avevate individuato, con detta delibera, precisamente quel luogo.
Bastava ammettere il madornale errore e chiedere scusa, prima di
tutto, alla Chiesa Vecchia”.
La Chiesa Vecchia, che vanta
un affresco settecentesco dell'arcangelo san Michele, in effetti non
ha mai avuto pace. Negli anni '60, praticamente abbandonata, veniva
utilizzata per deposito attrezzature del servizio di nettezza urbana,
poi consolidata e ristrutturata, l'8 ottobre 1993 con atto del
Consiglio Comunale n. 98, venne destinata a sezione museologica
della Biblioteca “Natale”; le ossa presenti in fosse comuni sotto
il pavimento vennero trasferite al cimitero comunale. All'interno
vennero esposte due lapide tombali del territorio; furono illuminate
le sottostanti tombe e ricoperte con vetro di calpestio; furono
anche sistemate bacheche di esposizione di reperti archeologici.
Il “Museo civico” è riconosciuto dalla Regione Puglia ed era
stato inserito nel circuito de “Le
grandi strade della Cultura”
che annualmente il Mibac propone per le giornate del Fai.
Successivamente, la poca volontà di gestire un museo e gli episodici
utilizzi “commerciali”
trasformarono il monumento in uno dei Centri di Accoglienza
Turistica, realizzati nell'ambito di un progetto P.O.P '99 - importo
500 milioni vecchie lire - gestito dal Comune tramite la Biblioteca.
Una successiva destinazione,
molto prestigiosa per la nostra cittadina, di sede regionale
dell'Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria, proposta dal dott.
Martino De Cesare, unitamente al dirigente nazionale dell'Accademia
dott. Gianni Iacovelli, venne modificata per le velleità di una
associazione Bersaglieri che ne voleva fare un “Sacrario”.
La necessità di risanare
dall'umido l'edificio ed eseguire nuovi interventi conservativi, ha
fatto scaturire il provvedimento della scorsa Amministrazione
Comunale di affidare la gestione al Gal per le attività di
promozione del territorio, ma ahimè, tornando alla satira di Michele
Vinci, c'è da dare ragione alla torre di Cacace, che dice “sora
maje come tone maltrattéte, stoche megghie jie, pore ce ménza
scuffulète; ma almène nà tènghe nante zaraffe e puletecante... Ma
a chijse le dèce ca ancore nange a speccète, u fatte ijé lunghe e
cumplechète....”
Michele Annese
ciao
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